01 gennaio 2009

"Scompartimento per lettori e taciturni" di Grazia Cherchi


di Gianni Quilici
Grazia Cherchi è stata una critica (femminile di critico) letteraria con due specificità, almeno, significative: l'amore per i libri e per la letteratura, che vuol dire ad un tempo aderire,
ma anche combatterne il consumismo;
e la sinteticità argomentata e colta del suo giudizio, che ti fa capire immediatamente le ragioni di ciò che ama e le ragioni di ciò che detesta.

In questo senso può essere stata ed essere ancora oggi una piccola miniera di scoperte di romanzi, che non hanno avuto ristampe, o di scrittori scomparsi letteralmente dalla cronaca letteraria.

Per esemplificare, ecco alcune delle opere da lei segnalate, più o meno, calorosamente: “Il sindaco di Castelbridge” di Thomas Hardy, “La mite” di Fedor Dostoevskij, “La morte viene per l'arcivescovo” di Willa Cather, “Indizi terrestri” di Marina Cvetaeva, “Casa d'altri” di Silvio D'Arzo, “Infelicità senza desideri” di Peter Handke, “Ottobre” di Christopher Isherwood, “Il respiro” di Thomas Bernhard, “Incidenti” di Roland Barthes, “Il re dei bambini” di Acheng, “L'uomo è antiquato” di Gunthers Anders, “Uccidere un bambino” di Stig Dagerman, “Lo sguardo ostinato” di Serge Daney ....

Questa passione sconfinata per i libri è pure desiderio di comunicarla insieme ad un imperativo categorico: non annoiare. Ed infatti la sua scrittura è una sorta di montaggio, in cui un libro o un autore ne richiamano altri, con immancabili citazioni, e a volte aneddoti, fulminanti.
Prendo due citazioni deliziose: una di Heinrich Heine: “Da ragazzo tanto lessi che non ebbi più paura di nulla”; l'altra di Altan:” Ricordiamo che da oggi scadono gli aggettivi: drammatico, catastrofico, immane e allucinante”.

Oltre alle segnalazioni di libri, “Scompartimento per lettori e taciturni” è un'indagine veloce sull'industria letteraria italiana: sull’impostazione dei supplementi letterari italiani sino alle questioni di editing, dalla tecnica della recensione alla critica in sè, dai convegni ai premi letterari, con tutta una serie di notazioni che colpiscono per felicità sintetica espressiva.

Bellissime poi le interviste a protagonisti di primo piano della letteratura italiana, come Fortini, Cases, Berardinelli, Garboli, Pontiggia, Del Buono, Giudici, Benni, La Capria, Zanzotto, Tadini, Arbasino, Lalla Romano ecc; come pure i ritratti di Vittorio Sereni, Elsa Morante, Goffredo Fofi, Romano Bilenchi e Paolo Volponi.

Sarebbe, quindi, il caso di ristampare il libro, e non sarebbe difficile, credo, ampliarlo, aggiungendo una storia dettagliata della vita dell'autrice.

Grazia Cherchi. Scompartimento per lettori e taciturni. Prefazione di Giovanni Giudici. Introduzione di Piergiorgio Bellocchio. Cura di Roberto Rossi. Pag. 279. Feltrinelli.