28 dicembre 2012

"Nonostante la rosa" di Marisa Cecchetti




 di Luciano Luciani


Da molti anni, e a pieno titolo, cittadina emerita, della Repubblica delle Lettere, Marisa Cecchetti si è ritagliata un spazio di tutto rispetto in virtù di una cifra stilistica personalissima, quella del racconto lirico, modulato con abilità, sensibilità e competenza in prosa e in versi. Come accade per Nonostante la rosa, il suo ultimo lavoro poetico: 31 testi in versi liberi, organizzati in strofe di lunghezza diversa terzine, quartine, sestine, ottave, tutti governati da un io narrante che più spesso in prima, a volte in terza persona, incontra luci, colori, rumori, suoni, melodie, sensazioni olfattive...

Poesie dei sensi, dunque, gestita con misura, con sapiente discrezione: il tono è meditativo, sostenuto, ma senza mai eccedere nel sermone, nella predica didascalica anche quando i contenuti sfiorano, toccano il tema del non facile rapporto con l’Altro, a cui si deve sempre umanissima solidarietà, accogliente condivisione, mitezza.

L’arredo dei testi di Marisa, in questa raccolta come in altre, è fatto di vita quotidiana: occasioni, situazioni, circostanze, oggetti dell’esistenza di ogni giorno e di tutti noi trasfigurati liricamente e organizzati, non di rado, secondo il modo del contrasto. La contrapposizione che vede i dati naturali – le piante, i fiori, gli insetti, i piccoli animali – resistere alla contemporaneità – espressa di solito con elementi urbani – l’aeroporto, le antenne TV, il traffico automobilistico... – adeguarsi, adattarsi e, se del caso, anche prendersi significative rivincite.

Per Marisa, per sua ammissione esplicita, tutto è poesia: però la modernità, con i suoi rituali insensati e fine a se stessi, rischia di disumanizzarci. Ci può riscattare, allora, solo un tenero, istintivo gesto d’amore familiare e restituirci uno “zig zag” di luce, oppure un odore caldo di cibo cucinato: elementi vitali che aiutano ad allontanare l’immagine e il pensiero della morte... Che, pure, si insinua, nella parte finale della raccolta attraverso la memoria di un fratello scomparso o dei genitori che non ci sono più.

Una vicenda, quella dei fine dei propri cari, rielaborata poeticamente da Marisa in chiave elegiaca: nessun eccesso tragico; ogni tensione drammatica nei versi è rivolta a cogliere e valorizzare quanto c’è ancora di vitale in quel ricordo. Parole, sorrisi, una pianta d’olivo che dà ancora frutti: un padre/vento odoroso… È piena, densa, intrisa di vita la poesia di Marisa Cecchetti: una vita modesta ma tenace; semplice ma resistente; fragile e insidiata continuamente, ma proprio per questo preziosa, da difendere, da tutelare, da soccorrere.

La poesia e le sue armi, fatte di parole e versi, proprio a questo servono; e Marisa le sa usare con proprietà, competenza poetica, sensibilità letteraria e un’umanità piena, calda, intensa.


Marisa Cecchetti. Nonostante la rosa. LietoColle. 2009.



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