08 ottobre 2014

"Il bacio" di Eva Scatena


Eva Scatena


Il bacio, quell’intrusione morbida ed elettrizzante nella vita altrui.
Adoro baciare, e non solo con passione.
 
Mi piacciono i bacini affettuosi, quelli con cui cospargi le guance dei bambini, la testa delle amiche, le spalle dei compagni di gioco e lavoro.
 
I baci veloci, pieni di briciole, quelli un po’ sbaciucchiati, quelli umidicci e quelli stampati con forza sulle guance fino a sentire le ossa degli zigomi.
 
Baciare è un’arte che non richiede fatica, è un’attrazione istantanea verso il desiderio, l’espressione primordiale di un coinvolgimento. Ti porto alla bocca, è il mio primo istinto, come succhiare il latte della mamma, come mangiare.
 
Baciare è sopravvivere più che respirare.
 
Non è un caso che la letteratura e la cinematografia neghino i baci alle prostitute: puoi donare o vendere il tuo corpo, ma la bocca rimane un territorio sacro, puro, incontaminato. Se ti bacio ti amo ben di più che se finiamo tra le lenzuola.
 
E quanto orrore per quei baci al vento, senza contatto, tra le signore, quando la finzione si manifesta in un gesto così autentico.
 
Niente ti smaschera più di un bacio.
 
Amo il tanto, odio il limite.

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