17 ottobre 2016

"La stella polare del signor Egli" di Alberto Guareschi


di Luciano Luciani

Grande viaggiatore nei luoghi della geografia, della memoria e della letteratura, Alberto Guareschi continua a dipanare il racconto in versi delle sue esperienze umane e culturali già iniziato una dozzina di anni or sono con la raccolta poetica Teatrini del signor Egli (Diabasis, 2004) e continuato oggi, elaborando un'originale mappa di territori nuovi e già battuti, esperienze reali e fantastiche, amicizie e amori, letture, citazioni e criptocitazioni dei Maestri amati: Leopardi, Proust, Beckett, Eliot, Hӧlderlin...  

Titolo della sua ultima silloge Stella polare: un astro importante nella simbologia di tutti i tempi, punto di riferimento astronomico e metaforico di navigatori, carovanieri, nomadi ed erranti di ogni tempo e ogni tipo. 

Anche in questa silloge l'Autore mantiene il suo "alter ego", il signor Egli, già protagonista del libro precedente: un personaggio sempre incerto, spaesato disorientato, che, come ha scritto un recensore, "deambula, oscillando come Monsieur Hulot". Deluso dal passato - "il patatrac di tutte le chimere" - e sospetteso della contemporaneità e delle sue conseguenze - "non voleva saperne il signor Egli/di tuffarsi nel web" - consegna ad Ariele, suo figlio, un messaggio esistenziale perennemente problematico e privo di certezze. 

E lo fa in un dettato poetico limpido, colloquiale, pacato: il tono non si alza mai, la voce del poeta non risulta mai né acuta né stentorea e neppure si abbassa nell'uso accattivante del dialetto o degli inserti gergali, mantenendo sempre un'estrema misura e  sobrietà dei propri mezzi espressivi. 
Così affastella sogni e ricordi familiari, nostalgie di amici e riflessioni, partenze per viaggi mai programmati e ritorni non privi di un senso di delusione e disinganno. 

Un filo sottile di ironia sovraitende a tutte le scelte del lessico e delle immagini, e quasi in ogni testo compare l'uso del contrappunto, il ricorso al controcanto di incisi, parentesi in corsivo in cui il signor Egli rivela il proprio pensiero profondo, improvviso e chiarificatore, da portare assolutamente sulla carta. 

Monologhi, soliloqui apparentemente lievi, leggeri, i testi di Guareschi, ma provvisti di un nocciolo duro dai bordi slabbrati e taglienti: la percezione della solitudine dell'uomo contemporaneo, la sua paradossale resistenza all'oscuro destino di annientamento che lo sovrasta, una visione certo non ottimistica della condizione umana. Contravveleno necessario la fede imperterrita nella poesia e la sua ricerca, ragione ultima e "stella polare" dell'esistenza.
Nato a Parma, Alberto Guareschi vive da tempo a Lucca. Dirigente d'azienda, è stato tra i fondatori di Pratiche Editrice. Importante la sua attività di traduttore dal tedesco e dal francese di autori classici e contemporanei. Precedenti pubblicazioni poetiche: Verso Cipro, Guanda, 1963 e Teatrini del signor Egli, Diabasis, 2004.
Alberto Guareschi, Stella polare Poesie Lettere in versi Teatrini, Passigli editore, pp 122, Euro 14,50

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