di Giulietta Isola
Un corpo assediato, «solenne e maestosamente penoso» che, come una «torre perforata dalla tristezza» contiene idealmente l'intera umanità dentro di sé, «compressa, concentrata in un posto assolutamente personale»
Una donna sui generis, quarantenne, lettrice, affittacamere, affamata di sesso, una donna a disagio apparentemente scostante e algida , in lotta con un mondo che vive di stereotipi ed omologazioni, dal quale si difende con il gelido strato che la isola, la protegge e le permette la giusta distanza dal dolore, quel Permafrost che ci lascia intendere vorrebbe fratturare.
E’ lei la protagonista di questo breve intenso romanzo, che racconta la sua vita “normale” con una madre che non la capisce e che apprezza la sorella, perfetta incarnazione dell’angelo del focolare con marito benestante e figli .
Lei risulta poco “conforme” , studia Arte, è omosessuale , vive liberamente i rapporti con le proprie amanti, è assai poco convenzionale e fugge ai conformismi.
Le pagine non seguono un ordine cronologico seguono semplicemente i moti del cuore e l’urgenza di raccontarsi in quel preciso momento attraverso pensieri , piccoli fatti e fatti importanti che hanno scandito la vita della protagonista.
Con parole efficaci ed evocative entriamo nel flusso inarrestabile dei suoi pensieri schietti e diretti, il vissuto è raccontato con ironia, è vivido e dissacrante e noi lettori siamo chiamati ad ascoltare un lucido monologo interiore nel quale si cerca una salvezza per superare i disagi sofferti, una crepa nel Permafrost.
La protagonista, con disincanto ed assoluta libertà scende nell’intimo, esplora i pensieri più reconditi, passa al vaglio come togliersi la vita ma, paradossalmente, rimane vitale e racconta l’intimità con le sue amanti anche con sfacciataggine, utilizza una scrittura sospesa e travolgente che dà risalto alla sua passionalità e come contraltare mostra il distacco con cui parla del suicidio come soluzione per un’esistenza ingombrante.
Mi è piaciuto molto incontrare questa donna imperfetta,, arguta, simpatica che vuol sfuggire a routine e convenzioni e che in fondo è tante donne insieme, mi è piaciuto la sua sensualità molto carnale e la sua poesia.
"La vita, la selvaggia che ci accerchia e che ci assedia."
PERMAFROST di EVA BALTASAR EDIZIONI NOTTETEMPO
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