12 giugno 2024

Di notte tutto è silenzio a Teheran" di Shida Bazyar

 


di Giulietta Isola

«I tuoi esuli non ci hanno pensato abbastanza, sta ripetendo Behsad, mentre procediamo nella notte fredda, loro non imparano dagli errori, un giorno vogliono il comunismo, il giorno dopo lo Scià, non impareranno mai che ci sarà sempre sangue versato»

            Questo è il racconto di un Paese, l’Iran, dalla rivoluzione del 1979 ad oggi. La cacciata dello Scià, considerato ormai solo un despota corrotto permette l’arrivo dello Ayatollah Khomeini, il quale sarebbe diventato, da lì a poco, il capo supremo della repubblica integralista islamica. Il romanzo ferma sulle pagine il passaggio politico e storico da una dittatura all’altra. 

          Ma nulla è mai come sembra e la grandezza di alcuni libri è mostrarci proprio questo. Tra la cacciata dello Scià e l’avanzata del fondamentalismo islamico, infatti, ci sono i sogni di una generazione rivoluzionaria laica e di sinistra. Ci sono i sogni dei tanti che nel 1979 lottano per la libertà del proprio paese, lottano per il diritto alla libertà di parola, di espressione, il diritto alla salute e allo studio, contro l’imperialismo americano. 

        Shida Bazyar, figlia di esuli e attivisti politici iraniani cresciuta in Germania, ci narra con sensibilità e maestria la voragine di violenza e oscurantismo che ha inghiottito l'Iran dalla Rivoluzione, nonostante le premesse e i sogni dei giovani rivoluzionari. 

      Al giovane rivoluzionario Behsad è affidato il primo racconto che narra il 1979 quando assieme all’amico Sohrab e migliaia di altri hanno sognato una società giusta e libera, lontana dai diktat statunitensi. Ma la storia è imprevedibile , il movimento religioso prese il sopravvento e il viso di Khomeini sostituì quello dello scià nei negozi, negli uffici, nei cartelloni. I giovani rivoluzionari di sinistra sono costretti a riunioni clandestine, è proprio a una riunione che Behsad conosce Nahid, l'io narrante della seconda parte , quella che si svolge nel 1989. 

         Behsad e Nahid, si sono sposati e con due bimbi al seguito, si trovano in Germania come esuli politici e pensano di essere solo di transito e che i loro figli non saranno occidentali, che manterranno sempre vivo il legame con la terra dei padri. Nahid tornerà in patria con la figlia e l’ultima nata Tara solo per un breve soggiorno. A raccontare è Laleh che rinnova la memoria ed il legame con la famiglia di origine ma misura anche la distanza fra un mondo e l'altro; Laleh ed il fratello rimasto in Germania vivono in questa distanza; non sono né iraniani né tedeschi, nostalgica Laleh estraneo Morad. A quest'ultimo verrà affidato il racconto del 2009 con le elezioni truccate che portarono Ahmadinejad alla vittoria e migliaia di manifestazioni di piazza represse nel sangue. 

         Shida Bazyar riesce senza retorica e senza sentimentalismo a portarci nel cuore di uno stato martoriato e di tante vite spezzate, riesce a coniugare vita pubblica e privata e a mostrare come la Storia entri nelle storie, nelle biografie, nelle vite di tanti Behsad e Nahid che attendono ancora, nonostante tutto, che un sogno si avveri. Oggi, dopo le proteste molto rumorose del 2022,in Iran sembra tutto silenzioso. Le strade si sono svuotate, le esecuzioni hanno raggiunto livelli record, il mondo guarda , giustamente, a Israele e Gaza, sembra che la breve luce della protesta abbia avuto come unica conseguenza una sofferenza ancora più grande. 

           Ma molto contraddice il silenzio in questo momento: molte donne non indossano l’hijab obbligatorio, ci sono video in cui cantano, ballano e guidano la moto, in prigione si intraprende lo sciopero della fame, le persone normali fanno piccoli atti di resistenza e la notte è da sempre luogo di resistenza. 

“In tutti questi anni in Iran c’è stato il buio ma non c’è mai stato il silenzio. “ Vi consiglio di leggere di questo straordinario paese e di riflettere su queste pagine che ci raccontano storie di chi si porta dentro ferite mai sanate.

«Di notte tutto è silenzio a Teheran. Durante il giorno c’è tanto rumore. Sono così rumorose le persone dentro casa, così rumorosa la loro voce, se riguarda cose poco importanti.»

DI NOTTE TUTTO E’ SILENZIO A TEHERAN di SHIDA BAZYAR FANDANGO EDIZIONI

 

 

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