27 maggio 2025

"Il mio salone 2025" (1) di Giulietta Isola

 


      

Voglio raccontare le giornate di parole (tra noi leggere) e grandi incontri del Salone 2025. Ho dovuto mettere al posto le emozioni, le facce, le parole, il caos, le montagne di libri, le code, i nuovi amici e quelli di sempre. Animata dalla mia solita curiosità e dalla voglia di ampliare i miei orizzonti (…ma è proprio necessario farlo?) non mi sono risparmiata, dall’apertura alla chiusura mi sono mossa fra i vari eventi in compagnia di meraviglia e piacere per l’ascolto. 
 
      Giovedì è il primo giorno e comincio con Dacia Maraini, Ilaria Gaspari, Veronica Raimo tre donne che raccontano in modo nuovo e attuale Il decalogo, con un punto di vista femminile, e utilizzando la letteratura come strumento di interpretazione del mondo. E’ poi è la volta del poeta siriano Raed Wahesh che parla delle tante Palestine e della sua ultima raccolta intensa e visionaria "Il libro degli assenti", un’interrogazione sull’essere , il tempo e la memoria. Non è presente Ziad Kaddash, scrittore palestinese di Ramallah del quale ho letto Le ferite ci raccontano, un libro di frammenti di memoria nel quale, realtà e finzione si mescolano. Proseguo con Pedullà, Ponzani, Tarpino e Tobagi che parlano di Resistenza e di Liberazione dal nazifascismo, i loro libri sono strumenti necessari contro l’ignoranza e leggerli è capire il significato della Resistenza. Ultimo evento quello con i Rampini padre e figlio coautori di Il gioco del potere una storia moderna di padri e figli e molto altro. 
 
         Il venerdì inizia con un piacevole, veloce ed ordinato ingresso in anticipo sui tempi. La mia giornata parte con un tema che mi sta molto a cuore: la violenza sulle donne. Al Palco Live è previsto l’evento Palinsesta, una rete di donne che attraversa spazi ed eventi culturali per riflettere insieme su come cambiano le narrazioni sulle relazioni tra uomini e donne e sulla violenza. Ad organizzare la Fondazione Una Nessuna Centomila e inQuiete festival, molta emozione per il pubblico di donne giovani e meno giovani. E’ poi il turno di Anya Niewarra dall’Olanda, Paese ospite, della quale ho letto Il cammino, una storia di menzogna, di scoperta, di segreti. Si salta il pasto e si va ad ascoltare Mazzucco, ma soprattutto Falcinelli, il famoso graphic designer che mi ha fatto vedere in maniera diversa colori e volti, la bravura dei due protagonisti è stata coinvolgente. Conosco poco le scrittrici italiane, voglio conoscere Fabrizia Ramondino, una vita difficile in costante lotta per uscire dall’alcolismo e dalla depressione. A parlarne sono quattro autrici contemporanee, ho deciso che la leggerò. E’ la volta di uno degli eventi che mi interessano maggiormente quello con Ibtisam Azem , scrittrice e giornalista palestinese , che ha presentato il suo romanzo non recente “Il libro della scomparsa” accompagnata da Paola Caridi e Claudia Durastanti. Ho letto il bellissimo libro e mi ritrovo nella frase di Ibtisam “I racconti orali di mia nonna sono memoria e la letteratura serve a far capire cosa sta succedendo”. Finisco la giornata con un libro interessante Alcibiade, quasi 1000 pagine di Ilja Leonard Pfeijffer. L’olandese che vive a Genova racconta in prima persona una delle più affascinanti e controverse figure dell'antichità classica: l'ambizioso, spregiudicato e bellissimo aristocratico Alcibiade. Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, dialoga con l’autore con grande sapienza e affronta i temi del declino della democrazia, della demagogia e del populismo. Sono soddisfatta, termino la giornata al Lingotto e mi dedico agli eventi del Salone OFF.

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