Il falso splendore dell’oro
di Giovanna Baldini
Kaydara di Amadou Hampaté Ba. Il libro racconta la storia di tre amici che affrontano un viaggio verso il “meraviglioso mondo” di Kaydara, “il lontano e vicinissimo” Kaydara.
È un viaggio iniziatico che incomincia con la discesa di una scala di nove gradini verso un mondo sotterraneo. Durante il percorso i tre uomini incontrano animali simbolici che parlano, fenomeni atmosferici straordinari, esseri magici che si manifestano all’improvviso…
Il mondo apparente nasconde la verità profonda della conoscenza che solo chi sarà in grado di leggerla potrà goderla con l’acquisizione della saggezza.
Come si vede scorrendo le pagine, il cammino è arduo e i tre amici, che nelle leggende africane rappresentano diversi tipi di eroi, affrontano gli ostacoli con risultati discordanti e difformi.
Il primo, Hammadi, è l’eroe; il secondo, Hamtoudo, il valoroso, il terzo, Dembourou, il fallito. Solo Hammadi giunge incolume alla fine del viaggio e può tornare a casa, grazie alla sua intelligenza e ai suoi principi morali. Mentre i due compagni, travolti dal desiderio di ricchezza, incautamente trovano la morte, sordi ai consigli ricevuti, Hammadi ha saputo vedere e ascoltare; è stato umile e rispettoso, ha imparato da un vecchio sporco, deforme, malato, ma saggio. E ha capito.
È il tesoro della conoscenza quello che conta, molto più importante dell’oro che luccica, che dà potere, ma porta alla rovina, come, appunto, è successo ai due scellerati, abbagliati da una facile scelta, che si presenta irrinunciabile, attraente, allettante.
Questa la morale di Kaydara, favola della tradizione fulbe del Mali.
Durante la lettura della novella tornano alla mente echi di lontane reminiscenze infantili.
Si nota subito come una simbologia legata ai numeri magici, 3, 7, 9, sia patrimonio della tradizione arcaica della storia dell’umanità. Così si dica anche per il dualismo bianco/nero; visibile/invisibile; apparente/nascosto.
Il viaggio iniziatico verso la ricerca di sé, infatti, è presente anche nelle fiabe della tradizione orale italiana.
Proponiamo alcune coincidenze.
In Kaydara gli amici sono tre e si incontrano presso una pietra triangolare; nelle novelle italiane tre sono i fratelli che arrivano a un incrocio di tre strade e si dividono per andare a cercare fortuna. Durante il viaggio si incontrano ostacoli e pericoli di ogni specie e solo uno dei personaggi avrà la meglio, il più intelligente e il più buono. Nella nostra tradizione folclorica il lieto fine è assicurato come succede nella favola africana. Che, però, dà molto più spazio al significato filosofico dell’esistenza rispetto al nostro, il quale si limita a un “… e vissero felici e contenti.” Ovvero il protagonista e la figlia del re, il più delle volte, liberata dal sortilegio di un essere malvagio, convolati a giuste nozze!
Il libro, tradotto in italiano da Nike Morganti, è la versione in prosa trascritta da Amadou Hampaté Ba, narratore ed etnologo maliano, nato nei primi anni del secolo scorso e morto ad Abidjan nel 1991.
Appartenente a una nobile famiglia fulbe di religione islamica, viene istruito secondo la tradizione culturale del suo popolo. Dopo molti anni passati nell’amministrazione coloniale francese, intorno agli anni Settanta, dismesse tutte le cariche – fu anche membro del Consiglio esecutivo dell’Unesco – si dedica completamente alla creazione di un archivio storico-etnologico dell’Africa, raccogliendo soprattutto materiale in area subsahariana. Una inestimabile eredità spirituale di favole e canti popolari, tramandati oralmente da generazioni e da lui trascritti. Operazione straordinaria che ha salvato dall’oblio un immenso patrimonio della cultura africana.
Lettura appassionante sia perché rimanda ai modi narrativi dell’antico racconto orale, sia perché l’edizione contiene un ricco e interessante apparato di Note annesse a Kaydara e un capitolo con alcune Considerazioni di Amadou Hampaté Ba sul racconto Kaydara, che guidano in modo esauriente alla comprensione del testo.
Il libro è uscito in Italia nel 2007, però il suo contenuto, come quello di tutte le fiabe, non ha tempo e anche oggi fa riflettere il messaggio che manda Kaydara, “il lontano e vicinissimo” Kaydara.
Amadou Hampaté Ba, Kaydara,
ed. Ibis, 2007, pp. 142, euro 12,00.
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