09 settembre 2014

"Miho Ikeda e il sguardo sul mondo" di Mira Giromini






La giovane artista giapponese, Miho Ikeda, lavora e vive da anni a Carrara, in occasione dell’evento “studi aperti” (http://www.carrarastudiaperti.it) anch’essa ha mostrato con gentilezza e molta disponibilità il suo piccolo e funzionale laboratorio in Via Carriona a Carrara.

Nata e cresciuta in Giappone, si laurea all'Università di Tokyo Gakugei, in pedagogia, specializzandosi in belle arti nel 2001. La sua formazione come scultrice di molti materiali (legno, argilla) la spinge a completare i suoi studi in Italia, il sogno di ogni scultore è atterrare nella città che ha visto Michelangelo cavare il marmo, Carrara. Si iscrive nel 2004 all’Accademia di Belle Arti di Carrara e si laurea dopo cinque anni con il professore Piergiorgio Balocchi dopo un inteso studio sulla tradizionale lavorazione del marmo.

Come tante storie umane la sua passione principale, la scultura, diventa un mezzo per perseguire un’altra passione, un’altra tecnica artistica: la pittura che fino a quel momento non aveva mai preso in considerazione. Imparando da autodidatta, sbagliando e riprovando; attraverso l’accademia e il professore Stefano Ciapponi, impara xilografia e incisione ma soprattutto impara a dipingere: ad usare i colori e il pennello. La tecnica che più le dà soddisfazione è proprio l’acrilico su tavola.
I primi lavori che realizza li sente molto vicini al suo percorso di studi, la pedagogia. Sembra che nei suoi disegni voglia rivolgersi al bambino che è in noi. “Questa presenza infantile permette ad ogni adulto che guarda i miei disegni di vedere sé stesso ed ad ogni genitore di vedere il proprio figlio” dice Miho con totale spontaneità.

Il suo mondo visionario non è mai staccato dalla realtà anzi prende spunto dalla natura: alberi, animali (pesce, gatto, cane, capra e tanti tipi di volatili dagli uccelli agli insetti) gli astri nel cielo (sole e luna). Tale approccio è confermato dai suoi ultimi lavori che ha eseguito durante il simposio di pittura in Norvegia quest’estate. Il mare, le rocce, una passeggiata nei verdi boschi incontaminati ispira la sua ultima creazione: “Sing a song”. Guardando i suoi quadri sembra che il cielo sovrasti i solitari protagonisti e li accompagni come metafora della vita alla ricerca di uno sguardo innocente sul mondo. La presenza costante della natura ci indica la necessità di recuperare una coscienza ecologica tanto più forte se rivolta ai bambini, una sensibilità che gli adulti sembrano aver abbandonato, ormai disincantati e inariditi. La natura ispira i suoi quadri ma allo stesso tempo sembra che questi elementi siano vere e proprie entità con una loro spiritualità, una manifestazione soprannaturale e dunque che trascende la legge umana, entità costanti che fanno si che i nostri protagonisti non siano mai soli.

Il suo lavorare è poetico e fiabesco. Ricorda da vicino un’altra artista giapponese Keiko Minami (1911-2004), che ha vissuto molto in Europa in particolare a Parigi, famosa per l’uso della tecnica della calcografia e della stampa su rame, i suoi disegni tanto delicati sono stati utilizzati dall’UNICEF. Miho Ikeda prende a modello la grande artista giapponese Minami e attraverso la sua arte parla di leggerezza, porta il sogno nel quotidiano e il quotidiano nel sogno, molti sono infatti i quadri che hanno per tema il sogno.

Tra i suoi ultimi sogni la realizzazione di tre mostre che si terranno in tre importanti città del Giappone: Tokyo, Osaka e Gumma. Le facciamo gli auguri per la sua arte e per il suo lavoro.

Per saperne di più:
www.ikedamiho.com


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