26 aprile 2023

"Baruch Spinoza" di Davide Assael

 


di Carla Rosco

        Diversi anni fa il libro Alla ricerca di Spinoza: emozioni, sentimenti e cervello del neuroscienziato Antonio Damasio mi fece riscoprire il pensiero di un importante filosofo e di un uomo coraggioso, che come scrive Giorgio Colli nella prefazione all’edizione B.Boringhieri dell’Etica con la sua opera “svela l’enigma di questa nostra vita, e indica la via della felicità, due doni che nessuno può disprezzare”.

      Nel gennaio 2021 Feltrinelli pubblica Baruch Spinoza del filosofo Davide Assael, che collabora alla rivista di geopolitica “Limes” ed è fra i conduttori della trasmissione di RaiRadio3 “Uomini e profeti”. Un libro breve di 87 pagine che cerca di definire quale sia l’eredità che ci ha lasciato Spinoza.

       Nel capitolo intitolato “Ebraismo” si citano le parole del grande scrittore Isaac B. Singer, che racconta quale esperienza illuminante sia stata la scoperta del pensiero spinoziano: “Il libro di Spinoza ha creato un tumulto nel mio cervello. Il suo concetto di Dio come sostanza con infiniti attributi [...] mi ha affascinato e sconcertato [...]. Mi sembrava che tutte le verità che avevo cercato fin dalla prima infanzia fossero finalmente diventate evidenti. Ogni cosa era Dio: Varsavia, Bilgoray, il ragno nell’attico, l’acqua nel pozzo, le nuvole nel cielo e il libro sulle mie ginocchia [...] Non c’era differenza tra cielo e terra, la stella più distante e i miei capelli rossi. Anche i miei pensieri aggrovigliati erano divini”.

       Spinoza nacque ad Amsterdam   nel 1632 e crebbe in un ambiente ebraico, quindi ebraica fu la suaformazione. Nel 1640 muore la madre, poi altri lutti famigliari e la morte del padre lo costringono ad occuparsi delle attività di famiglia: i viaggi che era costretto a fare per il lavoro commerciale ereditato dal padre lo misero in contatto con una realtà cosmopolita.

        Nel 1656 Spinoza, che non si sottometteva alla autorità della comunità ebraica di Amsterdam, ricevette una scomunica molto pesante, dove si leggono anche queste durissime parole: “Che egli sia maledetto di giorno e maledetto di notte, maledetto quando si sdraia e maledetto quando si alza, maledetto quando esce e maledetto quando rientra”.

      Assente durante la lettura del bando, non fece alcuno sforzo di riconciliazione con la comunità ebraica e non serbò rancore. E’ un altro martire della libertà di pensiero, un pensatore che sopra ogni cosa ha messo la coscienza individuale e l’amore per la verità.

       Giordano Bruno è il vero antecedente in ambito filosofico: conobbe le opere di Bruno tramite un suo maestro, il democratico-repubblicano Van den Enden, che mostrava ai propri studenti i testi della scienza e della filosofia del suo tempo.

      Il suo pensiero è complesso e impegnativo da interpretare: si nutre dei concetti e dei termini della tradizione, ma è anche molto originale. Ad esempio il concetto di volontà, che dallo stoicismo a Cartesio è idealizzata e capace di sopprimere tutti gli affetti, mentre per Spinoza la volontà coincide con le passioni che la muovono.

       E ancora: la sostanza è trascendente in quanto massimamente immanente; è libera in quanto necessaria; mente e corpo sono termini che esprimono una stessa realtà.

      Contro tutte le filosofie “funebri” - scrive Assael - ha proposto la filosofia come una meditatio vitae capace di liberare gli individui dalla grande paura alla base di ogni superstizione.

       Ha ritenuto importante alimentare le emozioni e i sentimenti positivi, e proteggersi da quelli negativi. “L’uomo libero non pensa a niente meno che alla morte; e la sua sapienza è meditazione non della morte ma della vita” (Etica IV, prop.67).

      Baruch Spinoza, una delle più grandi menti filosofiche che l’umanità abbia conosciuto, si spense  il 21 febbraio 1677.

 Baruch Spinoza   di Davide Assael     Feltrinelli  euro 13

 

 


15 aprile 2023

“Il regno degli uccelli dondola sulle cime dei castagni” di Andrea Appetito


    


      Il mattino prima dell'alba è il regno degli uccelli. È così lieve e trasparente l'aria!

     Il sole penetra la cimaglia e schiude le corolle degli anemoni azzurri.I fusti leggeri dei giovani castagni illuminano il bosco, in lontananza sembra di assistere a un corteo silenzioso di fiaccole.Una goccia alla volta la brina si scioglie e cade sulle ginestre fiorite.

      Nel greto fangoso del sentiero raccolgo l'aculeo di un istrice e mi incammino su per l'erta scivolosa coperta di ricci di castagne.

     Ora nel bosco convivono le foglie vecchie e le nuove, i pungitopo e i narcisi che spargono nell'aria tersa e quieta dell'alba la loro fragranza.

     Al vento lo stormire delle foglie secche si unisce al cinguettio dei merli, al richiamo delle cornacchie, all'appello passeggero dell'upupa.

    Il regno degli uccelli dondola sulle cime dei castagni e poi decolla.

13 aprile 2023

"La bella confusione" di Francesco Piccolo

 


L'ANNO D'ORO DEL CINEMA ITALIANO

di Giovanna Baldini

       Due registi, due film, una vicenda che nei primi anni Sessanta riempì le cronache dei rotocalchi italiani e stranieri.

        Il libro di Francesco Piccolo descrive minuziosamente la nascita, la realizzazione, la conclusione di quelli che furono i due film più importanti e significativi della storia del cinema italiano del secolo scorso. Stiamo parlando di Il Gattopardo e di Otto e mezzo, usciti in Italia nel 1963.

        Registi, Fellini e Visconti, che illuminarono il panorama italiano del cinema con opere conosciute e riconosciute in tutto il mondo.

        I film furono girati nello stesso anno e insieme arrivarono alla ribalta delle mostre nazionali e internazionali più prestigiose. Le due opere cinematografiche ebbero subito un vasto successo e molti premi che segnarono in modo indimenticabile quel periodo, breve ma intenso, del nostro cinema apprezzato e imitato in Europa e in America.  

         Dalle pagine si apprendono notizie interessanti e curiose su quelle due personalità: per esempio, la competizione sul lavoro che impedì loro di rivolgersi la parola per molti anni. Si può seguire passo dopo passo la lavorazione dei film perché l’Autore ce ne presenta lo svolgimento in parallelo: dedica un paragrafo all’uno e quello successivo all’altro. 

       Claudia Cardinale, protagonista di ambedue i capolavori, ricorda in un’intervista quanto era stato difficile girare in contemporanea due ruoli, ed essere Angelica e Claudia. E pazientemente, come sottolinea Piccolo, cambiava città e colore dei capelli, per esigenze di copione. Straordinaria e irripetibile l’impresa di portare a termine in concomitanza due film di quel livello artistico. Ciò fu possibile per l’altissimo livello artistico delle maestranze, nessuno escluso, dell’industria cinematografica di allora.

        Il libro fa rivivere, grazie alla scrupolosa documentazione, la Roma degli anni sessanta, le notti nei locali di via Veneto, dove si incontravano produttori, attori, sceneggiatori, perdigiorno e tutto poteva accadere in quel mondo di celluloide che non esiste più.

       Al di là di tutto questo, che comunque regala al Lettore uno spaccato veritiero e per nulla nostalgico del tempo che fu, Francesco Piccolo è interessato a scavare più nel profondo la genesi dei due film.

       Secondo l’Autore, Visconti e Fellini in maniera inconscia hanno realizzato una sorta di autobiografia, identificandosi nei loro protagonisti: Luchino Visconti con il principe di Salina, Federico Fellini con Guido Anselmi

       Il primo si riconosce nella delusione storica di don Fabrizio, consapevole che il mondo della nobiltà siciliana scomparirà con l’unità d’Italia; il secondo con il protagonista, il regista Guido Anselmi, che cerca se stesso, un soggetto, una sceneggiatura, un film da fare.

       Dietro ai personaggi ci sono gli attori, i più noti e ben pagati dell’epoca con le loro vite e le loro complicazioni. Anche su di essi la penna di Piccolo scorre puntuale e precisa e racconta episodi, aneddoti, avventure…

     Non è solo questo il libro perché allora la cultura era anche politica. Ma sulla polemica che si scatenò tra gli intellettuali e il Partito Comunista Italiano lascio al Lettore il piacere di ritrovarla tra le pagine.

  Francesco Piccolo, La bella confusione, Casa editrice Einaudi, 2023, p. 282, euro 20,00

 

12 aprile 2023

"La sera" di Susan Minot

 

di Giulietta Isola

“Il viso di quell’uomo sembrava illuminato da dentro… si impadronì di lei la sensazione che qualcosa di cruciale le stava accadendo.”

        Il colpo di fulmine perfetto, meraviglioso, totale, la certezza dell’attrazione, del desiderio, la consapevolezza di avere di fronte una persona totalmente affine, che ci corrisponde cellula per cellula, la precisa sensazione che il mondo dentro ed intorno a noi stia mutando per sempre, è quello che è successo ad Anna Lord, la protagonista di La sera, età 65 anni. 

        La donna è in fin di vita, sprofondata nel dolore, attorno a lei, fra lenzuola bianche e solerti infermiere, i quattro figli avuti da tre matrimoni e gli oggetti più cari, i compagni di tutta un’esistenza. Ann però sente che l’incontro, quaranta anni prima, con Harris Arden, in una isola del New England ha segnato la sua esistenza benchè sia durato solo tre giorni, quello è stato il momento più alto, memorabile, avvolgente di sempre. 

        Le complicazioni , gli ostacoli, gli impegni da rispettare ne hanno velocissimamente decretato la fine , ma resta il fatto che quell’incontro è stato fondante per ogni cosa autentica guadagnata nella sua vita . 

        Agonizzante, annebbiata dalla morfina Ann Lord rivive la magia di quegli istanti passati insieme ad Harris, le sembra di vederlo accanto a sé con le sue gambe lunghe, gli occhi chiari, la pelle ambrata, gli fa domande, ci parla. 

        La memoria è una marea che va e viene, vede le case dove ha vissuto, il cielo della Provenza, sente le parole ed il tocco di Harris, ma anche il marito che la ha abbandonata, quello violento, quello che l’ha lasciata vedova, la perdita devastante del figlio di dodici anni, l’incidente sull’isola la notte del matrimonio di Lila, ma rimane la certezza che quel che è stato non si può cancellare anche se la vita è continuata inesorabile, con altri incontri, risate, lacrime. 

        Susan Minot ha scritto pagine che fanno piangere, ha svelato il traporto sentito per quell’uomo luminoso, mi ha affascinato con l’amore romantico, reso famigliari modi e volti dell’upper class con una prosa molto elegante e pulita, quasi minimalista. 

         La trama fitta e a tratti allentata dei ricordi, del respiro, della cognizione di essere arrivata in fondo alla vita trasmette al lettore l’onda emotiva , ancora fortissima , che Harris Arden porta con sé come pure i rumori, i colori della natura, il dolore, gli amici che vogliono salutarla. 

        Le sensazioni fisiche che Ann ricorda sono potentissime e credo che chiunque le abbia vissute sarà in grado di riconoscerle e riconoscersi perché non rimangono solo nel pensiero, ma sulla pelle, nei nervi, ovunque e non possono essere cancellate “ perché durano nella memoria, e la memoria è un luogo concreto.” 

        Una scrittura potente che permette di vedere i pensieri prendere forma e di cogliere sia la maledizione che la benedizione. Una bella lettura.

LA SERA di SUSAN MINOT EDIZIONI PLAYGROUND