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foto Gianni Quilici |
domenica
29 aprile 2018
partenza
col rischio di file. Infatti appena infilata l’autostrada a Lucca l’avviso
fiammeggiante recita: rallentamenti - Pisa Nord 18’, quando bastano 5 o 6
minuti circa. “Se questo è l’inizio!” penso. Non sarà così. Nessuna fila,
nessun rallentamento. Traffico solo a tratti intenso, e “cielo grigio
nell’orizzonte di una Italia senza futuro” scrivo, mentre sfoglio
distrattamente Il manifesto
13.
10.
Pinetina
con parcheggio in una spiaggia lungo la strada della Giannella, che conduce a Porto
Stefano. Poca gente, cielo aperto, luce calda. Decido di tuffarmi. Sarà il
primo bagno 2018. Disteso, poi, sulla
sabbia scrivo:
Entro falsamente spavaldo
nell’orizzonte azzurrino
dell’acqua che si insinua
fredda su per il corpo
ma combatto
con il piacere di essere
oltre la contingenza
e quando mi tuffo e sbraccio
sono in un altro senso
e mi piaccio
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foto di Gianni Quilici |
16.
30
L’agriturismo
dell’Oliveto dei Prischi è un’oasi di
pace. Arrivi ed è tutto aperto, senza cancelli, si sale si scende si sale,
mentre due cani, una bianca, piccola, pancia a terra, l’altro marrone chiaro, di
taglia media, ti corrono incontro
abbaiando, e Michela, che tutto questo ha creato da sola, ti abbraccia; e poi ci
raccontiamo ciò che è e come sarebbe
possibile fosse. Dalla terrazza solo olivi in distesa e verde, neppure
un’abitazione all’orizzonte, due cani e cinque gatti in sonnacchiosa armonia.
18.30
Vulci.
“Dio mio che bellezza” scribacchio al presente “questo ponte a schiena di asino
fiancheggiato da due alti parapetti con lo sguardo a picco sul fiume Fiora che
gorgoglia tra alte rocce, col selciato di pietra grigia illuminato dalla luce
serale, mentre se alzi lo sguardo ecco il castello con la torre più grande
semiellittica … ” Verrebbe voglia di accovacciarsi per terra per prendere interamente
l’immaginario che l’insieme evoca. Lontano un battito di tamburo monotono e
continuo come una preghiera laica.
20.00
Su
una collinetta il ristorante con i bagliori del sole al tramonto, quattro amici
che parlano di film e della Juventus, pizze bianche in tante possibili combinazioni
e all’uscita la luna piena tra i
cipressi.
foto di Gianni Quilici
21.
50
Che
dolore attraversare la via centrale di Canino! Non è rimasto quasi nulla di ciò
che era vivo, in fermento. Solo un macellaio e un ristorante e cartelli “Affittasi” in ogni dove. Sbuca da un terrazzo un gattino
che ci guarda.
Lunedì 30 aprile
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foto di Gianni Quilici |
11.20
Capodimonte.
Disteso sul lago (di Bolsena) leggendo un testo teatrale, che mi intriga, che
Jean-Paul Sartre, il grande filosofo-scrittore non avrebbe voluto pubblicare,
scrivo tra una distrazione e l’altra:
Sul
lago col fresco di luce
d’un
celeste turchino
che appena ondeggiando sciaborda
con
nuvole bianche e scure e grigie
coi
pensieri che vagano senza fermarsi
decido
che è ora
e
mi alzo
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foto di Gianni Quilici |
San
Lorenzo Nuovo. Sulla vasta piazza ottagonale con la parrocchiale, bar e negozi,
con la linea di fuga della strada nel lago, incontro Vittorio.
“Lei
è un paparazzo” “No un fotografo ambulante”, rispondo, mentre “per chi mi ha
preso”, penso. “Allora mi faccia una foto. Io sono Vittorio. Sono grande scrittore, grande giornalista, grande esperto
di calcio. E’ un onore per lei fotografarmi. Io sono il migliore d’Italia. Mi
fotografi pure là davanti alla Chiesa”
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foto di Gianni Quilici |
13.30
E
poi via, via, con brevi soste a Acquapendente e a San Quirico d’Orcia e lungo il magnifico paesaggio della Cassia
senese, che tanto sa di medioevo e sul quale ci sono strade e sentieri in cui il
desiderio di inoltrarsi e perdersi è forte.