22 settembre 2020

"Un ponte di libri" di Jella Lepman

 


L’autobiografia di Jella Lepman, instancabile organizzatrice di cultura

 

Libri e bambini per cambiare il mondo

 di Luciano Luciani

                    Tedesca di Stoccarda, dove nasce nel 1891, giornalista, scrittrice, Jella Lepman nel 1936, con i due figli, lascia la Germania dove, come ebrea le è impedito di lavorare. Dopo una breve sosta in un’Italia sempre più vicina a Hitler e al nazismo, Jella si stabilisce in Inghilterra. Con lo scoppio della guerra collabora con la BBC e l’American Broadcasting Station in Europe (ABSIE). Nel 1945 accetta di ritornare nella Germania devastata dal conflitto. C’è da ricostruire il suo Paese e le rovine non sono solo materiali, ma morali, culturali, psicologiche… In qualità di consulente pedagogico-culturale dell’esercito USA, Jella inizia ad occuparsi delle disastrose condizioni dell’infanzia tedesca. Sua intenzione è quella di creare per i bambini tedeschi un clima culturale agli antipodi di quello nazionalsocialista e, invece, ricco di valori quali l’accoglienza e la solidarietà, l’amicizia e la pace: questa la strada giusta per contrastare i danni provocati dal nazismo nella mentalità e nelle coscienze dei giovani e giovanissimi tedeschi. ”Poco a poco facciamo in modo di mettere questo mondo sottosopra nuovamente nel verso giusto, cominciando dai bambini. Mostreranno agli adulti la via da percorrere”: perché, sono parole sue, “tutti i bambini sono ugualmente innocenti” e “tutti i bambini hanno pari diritti”.

Per questa infaticabile organizzatrice di cultura “la letteratura può salvare vite”: da una tale idea forte nascerà nel 1946 la prima Mostra Internazionale di Letteratura per bambini. Un fatto ancor più straordinario se si considera che si trattava del primo evento culturale a carattere internazionale dell’immediato dopoguerra, mentre ancora agivano in Europa i veleni del nazifascismo, di un conflitto atroce appena terminato e la scia pestifera e contagiosa delle rappresaglie e delle vendette.
L'iniziativa, portata avanti con continuità, dà vita, a partire dal 1949 e con un fondo iniziale di oltre 8000 volumi, alla Internationalen Jugendbibliothek di Monaco, a tutt’oggi un punto di riferimento fondamentale per chiunque si occupi di editoria e letteratura per l’infanzia. Jella la dirigerà fino al 1957.

Al suo impegno indefesso in favore dell’infanzia si deve nel 1952 la Conferenza internazionale per promuovere la pace nel mondo attraverso un ponte di libri per l'infanzia: nasceva Ibby (International Board on Books for Young People) che oggi comprende più di settanta Paesi e ha lo scopo di promuovere la conoscenza del libro di qualità per i più giovani. Anche l’Italia ha la sua sede IBBY, a Bologna.

Nel 1956 la Lepman è tra i cofondatori del Premio Hans Cristian Andersen, una sorta di Nobel della letteratura per ragazzi.

Jella muore a Zurigo nel maggio 1970

 In occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa la benemerita casa editrice Sinnos, per la traduzione e la cura di Anna Patrucco Becchi, (Jella Lepman, Un ponte di libri, Sinnos Editore, 2018, pp. 208, euro 15,00) ha voluto riproporre al pubblico dei lettori italiani l’autobiografia di questa donna straordinaria convinta che in tempi difficili i bambini e i libri possano davvero cambiare il mondo. Dal profondo.

 


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