È una foto molto particolare che mi ha trasmesso subito la forza della sospensione, superando egregiamente il peso visivo dell'intera inquadratura che, a primo impatto, potrebbe sembrare squilibrato . Oltre la metà del foglio, infatti, è occupato dalla sola geometrica pavimentazione; poi in alto la panca di pietra con questo corpo femminile disteso? poggiato in lungo lateralmente. No, non ha importanza ciò che si vede, ma ciò che si"sente"... e sento la sospensione muscolare di un corpo umano data dalla trazione di quel collo che sorregge la testa inclinata ...sospesa ... sento la meraviglia visiva di quel braccio poggiato sul gomito, piegato verso l'alto e come linee richiama la piegatura delle gambe che fanno intuire le ginocchia che spingono lateralmente. Mi sembra una posizione per niente comoda, ma sicuramente di assestamento. Bravo Gianni Quilici che ha colto l'attimo! Poi lo sfizioso gradevole completino bianco gonfio a palloncino, lasciando libere striature di pelle abbronzata ha fatto il resto per attrarre un occhio prevalentemente maschile.
Ma è la forza della sospensione della ragazza, che rendono questo scatto, a mio parere, molto bello e interessante. Ho sentito subito questa foto viva, per niente immobile. Si muove nel pensiero emotivo e concettuale, ancora più veloce dell’immediatezza del visivo. E’ densa. Sembra di poterla toccare nella sua consistenza.
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