09 settembre 2025

"Sonno bianco" di Stefano Corbetta


 di Marigabri

“Mia madre è rimasta al giorno di quella maledetta gita di classe”, continuò restando a testa bassa. “Io esisto solo se esiste Bianca. E a volte penso che abbia ragione”.

Emma e Bianca sono due gemelle identiche, ovviamente molto legate, tra loro solidali e quasi simbiotiche.

Sarà un incidente a separarle, all’età di nove anni. È l’apertura del racconto. Tutto il resto, le 280 pagine di questo libro, sono le dolorose, inevitabili conseguenze di quell’attimo fatale.

Bianca, nomen omen, ora dorme quel sonno bianco da cui non è certo il risveglio. Ha quasi diciott’anni ormai e la sua famiglia, il padre Enrico, la madre Valeria e la sorella, vive nella sospensione a cui quel sonno li costringe tutti.

Ma questa è soprattutto la storia di Emma: una ragazza che osserva la sua famiglia disgregarsi, che è preda dei sensi di colpa e della nostalgia e tuttavia tenta di esprimere i propri talenti e trovare la sua strada verso l’amore condiviso. Come è giusto che sia, alla sua età.

Anche Emma sprofonda nel silenzio e nella lontananza, come Bianca, come sua madre e suo padre. Un silenzio che si traduce in mancanza di comunicazione, forse per l’incapacità di elaborare quel trauma.

Come se un incantesimo li avesse paralizzati tutti, fermandoli a quel momento, a quell’incidente, alla curva del destino che li ha percossi e separati.

Come se la realtà quotidiana fosse semplicemente una dimensione parallela, un movimento automatico dentro uno stato di sogno da cui ogni fuga è preclusa.

Come se il dialogo muto con Bianca che cresce inconsapevole in un letto d’ospedale fosse la sola possibilità rimasta.

La vera magia del romanzo è il modo in cui Stefano Corbetta riesce a raccontare questa situazione, a stabilire un contatto con questo dolore, a seguire l’evolversi dei personaggi, soprattutto di Emma.

Con tratto delicato, con sentimento rispettoso, con pieni e vuoti ben calibrati.

Immergendoci lentamente nella perturbazione dei legami umani, quando l’ombra della sventura ne stringe i nodi e ne allenta le certezze.

 Stefano Corbetta. Sonno bianco. Hacca.

Nessun commento: