Combattive
tra due secoli
di Luciano Luciani
Gli
ultimi decenni dell’Ottocento italiano e il primo quindicennio del
secolo nuovo si connotano per il progressivo infittirsi di autorevoli
voci di donne e inedite esperienze femminili.
Rare
dapprima, poi sempre più numerose, scienziate e giornaliste,
educatrici e filantrope affermano con forza la consapevolezza del
proprio ruolo all’interno della vita nazionale e partecipano alla
sua modernizzazione con idee innovative e pratiche originali, sempre
tali, comunque, da lasciare tracce profonde nella vita intellettuale
e nel costume dell’epoca.
Come fece la psicologa dell’infanzia
Paola Lombroso Carrara, figlia dell’antropologo Cesare o sua
sorella Gina, combattiva giornalista in favore dell’’emancipazione
delle donne.
Tra le scienziate si segnalano Giuseppina Cattani,
batteriologa di fama vicina alle ragioni del movimento dei
lavoratori, mentre rilievo europeo conseguì Rina Monti Stella
che inaugurò una nuova branca del sapere naturalistico, la
limnologia, ovvero lo studio della distribuzione dei laghi sul
pianeta, importante per una corretta gestione dell’ambiente
lacustre e lo sviluppo economico di quelle aree.
E ancora Anna Foà,
a cui si debbono decisivi progressi nel campo della ricerca sul
vaiolo e sulla fillossera; Emma Modena, medico igienista dalla parte
delle donne e dei bambini, impegnata nella lotta contro i tumori
femminili; Eva Mameli Calvino, finora conosciuta solo come madre del
romanziere Italo, studiosa della genetica e delle malattie delle
piante, della coltivazione e ibridazione dei fiori, della
salvaguardia degli uccelli utili all’agricoltura e delle ricadute
economiche sulla floricoltura.
Fittissima,
poi, la schiera delle educatrici: Rebecca Berettini Calderini, a cui
si debbono innumerevoli iniziative che seminarono lungo la penisola
scuole professionali femminili, scuole per adulti e piccole industrie
nelle campagne; Antonietta Giacomelli, cattolica-modernista e
fondatrice dello scautismo femminile in Italia; Alessandrina Ravizza,
che nel difficile ambiente urbano della Milano post-risorgimentale,
si mosse con generosità per oltre quarant’anni tra
filantropia ottocentesca e una moderna legislazione sociale
anticipatrice del moderno welfare…
Un
libro ricco di informazioni, utile, storicamente supportato che
ripropone al Lettore figure di protagoniste della vita culturale
italiana che, ora in collaborazione, quasi mai pacifica con le
istituzioni, ora schierate all’opposizione, vissero con pienezza la
cultura del positivismo e la sua crisi. Il rifiuto della razionalità
scientifica e dei suoi miti in nome di forme di conoscenza più
intuitive e soggettive non impedì, comunque, a molte di loro
di contribuire in maniera decisiva ai mutamenti di mentalità
in atto nel nostro Paese e alla creazione di molteplici e feconde
intersezioni tra attività e competenze, abilità e
saperi.
Autori
Vari, Rina, Rebecca e le altre, Voci femminili nell’Italia
unita Edizioni ETS, collana Finestre/1, I libri di Naturalmente
Scienza, Pisa, 2012, pp. 235, Euro 19,00
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