20 aprile 2016

" Il sesso delle ciliegie" di Jeannette Winterson



di Fortunata Romeo

“ Odio le etichette” dichiara l’autrice Jeannette Winterson in un’intervista del 1990, al tempo della pubblicazione de “Il sesso delle ciliegie” .

Rispettare il suo desiderio di non essere catalogata è l’unico modo di comprendere la natura di questo  testo che va assaporato, letto e riletto, senza preoccuparsi di metterlo in ordine .

Un libro in cui si entra lasciando senza freni l’immaginazione, seguendo le divagazioni, i salti spaziotemporali, il trasformarsi dei personaggi in un viaggio in cui non mancano  le occasioni per fermarsi a riflettere.

La storia inizia nell’Inghilterra del diciassettesimo secolo, con due personaggi principali, un bambino trovato abbandonato in un fiume a cui viene dato il nome di Jordan e la donna che l’ accoglie,  gigantesca addestratrice di cani, troppo grande e grossa per qualsiasi amore…

Sullo sfondo le vicende storiche della Londra di Cromwell, delle lotte tra realisti e puritani, un mondo di povertà  e meraviglie, di sporcizia, peste e  frutti esotici sbarcati con le navi di ritorno da nuovi mondi…

Una mondo sospeso tra realtà e sogno, tra l’andare e il restare, tra terra, mare e cielo.
La terra , il luogo del radicamento, della realtà pesante e sudicia, il mare l’ orizzonte che suggerisce nuove possibilità , il cielo regno dell’immaginario, delle le fiabe che s’intrecciano senza soluzione di continuità con le vicende reali.

In particolare delicata e struggente è la storia delle dodici principesse,  quasi un libro nel libro:  le vediamo ogni notte fuggire dai loro lettini per andare a visitare in una città sospesa in cielo, fino a che vengono scoperte e date in moglie a dodici fratelli…
Una di loro però fugge il giorno del matrimonio, leggera s’aggrappa ad una fune e vola verso il porto per salpare e non fare mai più ritorno, metafora del desiderio di uscire dai ruoli prestabiliti , verso la libertà di una vita autenticamente vissuta.
E’ lei l’oggetto della ricerca di Jordan, che avendola intravista una volta di sfuggita, se ne innamora e ne segue le tracce  per tutto il mondo.

Condotto attraverso il tempo il lettore si ritrova spiazzato ai giorni nostri, riconosce Jordan e sua madre in due personaggi contemporanei che ne riproducono le fattezze e i gesti.
Come in un eterno presente si manifestano al di là delle epoche gli stessi nuclei tematici :  terra, pesantezza, realtà, cielo, leggerezza, immaginazione, femminile e maschile…tutto si mescola e si connette..

E’ l’amore a tessere la tela, a unire gli opposti, a ricongiungere luoghi, tempi e persone, magari solo per un istante. E’ l’amore a operare miracoli , a permettere ad una madre minuta di reggere sulle spalle il peso insostenibile dell’enorme figlia,  a scardinare gli ordini sociali tanto da essere bandito, a dare speranza..

Le riflessioni filosofiche sull’amore e sul tempo scandiscono il romanzo
-“ E l’amore” le chiesi?” – Aprì le braccia e tenne una breve lezione sulla vita delle stelle marine-
Domande a cui nessuno da risposta, ma che conducono i personaggi fino alla soglia del futuro nell’ epilogo,affacciati come su un tempo anch’esso inesistente in quanto svanisce man mano che ci si avvicina e si tenta di afferrarlo…   Il tempo del sogno, della rivoluzione , di una rifondazione del mondo.

Il viaggio che la Winterson ci ha portato ad immaginare è dunque viaggio verso il futuro, verso l’amore, verso il sogno…un viaggio che nasconde altri viaggi senza nessun definitivo approdo.


IL SESSO DELLE CILIEGIE
Jeannette Winterson
1999 Mondadori Editore










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