09 gennaio 2020

"A proposito di pubblicità con bambini"


Gianni Quilici
Detesto la pubblicità con bambini-e
strumentalizzati a scimmiottare
bambini-e

Mariogiulio Guccione   Io invece mi chiedo di cosa si occupi in realtà il garante che ha per ambito di sorveglianza la pubblicità.
La cosa più oscena e inaccettabile (non la sola) è quella che ammicca a una visione strumentale,distorta e tendenzialmente pedofìlica dell'immagine dei bambini.
 
Non sfugge il caso imbarazzante della bambina/Cappuccetto Rosso che pubblicizza come imbonitrice da televendite i telefoni per nonni, assistita dal lupo e con rossetto pronunciato come mai si dovrebbe, accelerando l'immagine di donna su una bambina.
Oscena. Osceno l'uso che si fa dell'immagine della bambina, sia ben inteso.
Oscena anche l'inquadratura morbosa dei bambini, ipocritamente sfumata,proprio quando si parla al telegiornale di episodi di pedofilia.
Il linguaggio che ci proviene dall'uso dell'immagine potrebbe essere decriptato e smascherato nella sua indecenza e illiceità.
 
Ma attraverso la pubblicità, soprattutto attraverso di essa, noi siamo pervenuti alle nostre innumerevoli perversioni educative, sociali e non ,a un progetto non dichiarato ma socialmente eversivo e dissociativo :un cambiamento patologico della comunicazione che ha riversato nella direzione dei cittadini/consumatori le patologie implicite sui nostri sentimenti, la nostra educazione un tempo condivisa che è diventata morbosità e cattiveria vissuta in solitudine .
 
Non può essere passato inosservato agli illustri sociologi, psicologi, pedagoghi,
teologi, educatori, comunicatori, scienziati, filosofi, poeti che per decenni hanno nutrito di sola complice distrazione i tanti talk show presso i quali si narcisizzavano come Krusty il Clown.
[da una conversazione su Face Book]


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