di Luciano Luciani
Leggi razziali, Deportazioni e Resistenze in Lucchesia; Paesaggi di guerra; Antifascismi e Resistenze; I conti con il
passato: questi gli argomenti che costituiscono la struttura del numero 34
di “Documenti e Studi”, semestrale dell’Istituto Storico della Resistenza e
dell’Età Contemporanea in Provincia di Lucca.
La prima sezione (Leggi razziali, Deportazioni e Resistenze
in Lucchesia) comprende interventi di
Silvia Q. Angelini, Gli ebrei in
provincia di Lucca tra deportazione e salvezza 1943-1944 e Nicola del
Chiaro, Nessuno al sicuro. Le conseguenze
delle leggi razziali nelle carte dell’Archivio storico del Comune di Lucca
(1938-1944), mentre, per gentile concessione dello studioso tedesco K.
Voigt, sono riproposte le parole da lui pronunciate a Lucca il 4 aprile 2012,
quando fu presentato il libro di L. Greve, Un
amico a Lucca: il racconto della vicenda vissuta dall’Autore, ebreo
berlinese appena ventenne, che, esule in Italia durante la Seconda guerra mondiale,
fu nascosto a Lucca e salvato grazie alla rete degli Oblati del Volto Santo di
Arturo Paoli e all’ebreo pisano Giorgio Nissim.
Nella sezione Paesaggi di guerra compare un’altra
vicenda, ancora in gran parte sconosciuta, di accoglienza e solidarietà nei
confronti di cittadini italiani di religione ebraica perseguitati per la loro
fede nei durissimi anni ’43-’44 in Garfagnana: la racconta Feliciano Bechelli
in Il paese di Sillico e il suo priore
negli anni della guerra, una storia esemplare di “banalità del bene” praticato,
senza eroismi e, fino a oggi, senza memoria, da una piccola comunità di
montagna e dal suo prete. Accanto al saggio di Bechelli, Lorenzo Maffei, con Il rastrellamento di Montefegatesi. Le
sorelle Blakenburg e il partigiano Barba, torna a esaminare un evento noto,
il rastrellamento tedesco di Montefegatesi del 14 luglio ’44, cercando, nelle
rilettura delle carte processuali e d’archivio, di illuminare di nuova luce il
ruolo giocato in quella occasione da alcuni personaggi, uomini e donne, civili
e partigiani, ancora immersi in una ambigua zona d’ombra.
In Antifascismi e Resistenze, Alessandra Celi con Antonio Fellini, una storia anarchica, saggia la forza di penetrazione nelle
istituzioni e nella società del fascismo versiliese nella prima metà degli anni
venti; in Manara Valgimigli, un
socialista fuori dagli schemi,
Luciano Luciani illustra i caratteri del socialismo risorgimentale che alimenta
la radicata avversione al fascismo dell’illustre letterato, filologo ed
educatore; Roberto Pizzi in Il fascismo e
la massoneria analizza il complesso rapporto tra il fascismo-movimento
prima, il fascismo-regime poi e le diverse articolazioni dell’associazione
segreta.
Per I conti con il passato si segnalano: Francesca Gori, Storia,memoria, giustizia, politica
internazionale: il caso della Commissione storica italo-tedesca; l’intervento pronunciato da Stefano Bucciarelli,
presidente dell’Istituto, al Consiglio provinciale riunito in seduta congiunta
col Consiglio comunale di Lucca in occasione del Giorno del Ricordo, quindi La sentenza di Stoccarda sulla strage di
Sant’Anna di Stazzema di Paolo
Pezzino: una serie di considerazioni relative alla motivazione con cui la Procura di Stato di
Stoccarda nel settembre 2012
ha archiviato il procedimento contro 17 appartenenti
alle Waffen-SS, indagati per quella tragica pagina di storia.
Un nutrito gruppo di recensioni
chiude l’interessante fascicolo.
“Documenti e
Studi”, rivista semestrale dell’Istituto storico della
Resistenza e dell’Età contemporanea in Provincia di Lucca. n. 34
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