11 novembre 2023

"La favola del re buono" di Castrenze Bonanno,

 


L’amor che move il sole e l’altre stelle

di Giovanna Baldini  

 La favola del re buono, di Castrenze Bonanno non è un libro di storia sulla vicenda umana e politica di Federico II, re di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero. L’Autore, infatti, narra una favola a sfondo morale, dove i buoni sentimenti prevalgono sempre nelle azioni dei protagonisti, accompagnati dalla comprensione verso chi sbaglia, e mai dal rancore o dalla vendetta.

Il motore che muove il mondo, pensa l’Autore, è l’amore, anche se l’uomo spesso tende a ignorare questa grande verità.

Palermo, prima metà del XIII secolo: il dove e il quando si svolgono i fatti raccontati nel libro, ambientati nella città siciliana che quel grande sovrano rese famosa per splendore artistico e culturale fino agli angoli più lontani del mondo allora conosciuto.

I personaggi, che agiscono attorno al protagonista, sono d’invenzione e l’intreccio racconta una storia d’amore e d’amicizia.

Secondo Bonanno, le idee di dominio, di sopraffazione, di potere e ricchezza, che sempre hanno spinto gli uomini ad atti efferati e distruzioni, si sono realizzate a danno di molti nel corso dei secoli. Mentre, invece, le idee di solidarietà, amore, fratellanza sono sempre rimaste minoritarie e perdenti e i portatori di questi alti valori etici e morali tacciati spesso da eccentrici visionari o sognatori.

Per esempio, Federico II, ne La favola del re buono diventa per lo scrittore siciliano il modello del monarca illuminato che, dovendo partecipare a una crociata contro gli infedeli indetta dal papa, preferisce tentare un’azione diplomatica. È convinto, il sovrano siculo-svevo, formato a saldi valori di giustizia e fermi principi religiosi, che il dialogo tra i popoli sia più proficuo delle stragi e delle distruzioni; che la pace e l’incontro portino benessere e serenità.

Ragionamenti di puro buon senso che tutti dovrebbero impegnarsi ad attuare nella vita di ogni giorno, ottemperando anche alla parola di Dio, che è unico, secondo l’Autore, anche se conosciuto e adorato con nomi differenti.

Attraverso l’amore impossibile dell’imperatore Federico II e una popolana, Anna, un uomo e una donna di classi sociali molto distanti tra loro, ma uguali nei sentimenti che provano, il messaggio della favola è chiaro: in questa nostra vita l’unico sentimento che dà senso all’esistenza è l’amore, inteso in ogni sua sfumatura.

Ma il genere umano, e Castrenze Bonanno non si stanca mai di ripeterlo, è sordo e cieco, perché, parafrasando Francesco Petrarca, “vede il meglio e al peggior s’appiglia”.

 Castrenze Bonanno, La favola del re buono, La Grafica Pisana, Bientina (Pi), 2023, p. 136, euro 12.     

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