17 giugno 2010

"Sui pensieri lunghi". Confronti.















Sull'intervento “Sui pensieri lunghi” si è sviluppato su Face Book una discussione che qui pubblichiamo, lasciando, più o meno, inalterata la scrittura tipica di un confronto su F.B, veloce e formalmente approssimativa.


Cristina Caturegli

L'insoddisfazione dell'uomo moderno......manca il vivere di emozioni, le vibrazioni.Bisogna ricercare questo, volerlo, ritagliarsi degli spazi che servano a farci sentire umani nel senso dell'emotività,non solo macchine da lavoro-successo-denaro-fama.....ma cuore, pelle, respiro, pancia....


Ilaria Pieroni

potrei, dovrei, astenermi... ma condivido, altrochè se condivido.Troppe possibilità, a volte, immobilizzano; troppa scelta, a volte, rende impossibile apprezzare, gustare.

Tutto e subito, possibilmente il meglio, possibilmente di più...e poi?..e poi? io, tu, allo specchio dei giorni che scorrono.stop.Ciao e grazie..

Mary Madda

sì, si inizia già a scuola, quando un pensiero ben articolato e complesso, su indicazione dell'insegnante viene spezzettato in tre o quattro enunciati: più scorrevole...più facile...

Poi arriva " Tre metri sopra il cielo". soggetto predicato punto...successo, film...

Ma non considerare la complessità, la profondità, porta una superficialità che delude e fa sentire una solitudine che non è scelta di momenti intimi ma mancanza...


Mimma Lucchesi

E' vero, siamo soli ,delusi , frustrati , annoiati, forse anche infelici .Questa vita frenetica ,sempre di corsa, assorbe, travolge ,trasforma . Parlare ,parlarsi, dove e con chi ? in quale casa ? in quale famiglia ? in quale scuola? ora si "messaggia " non si parla. E noi un po' più "grandi", sempre più egoisti pieni di "acciacchi" e di problemi economici e stufi di tutte le chiacchiere inutili dei politici che dei nostri problemi se ne infischiano. Arriverà mai l'uomo a vivere con serenità il suo breve tempo su questa meravigliosa terra ? spero che qualcuno ce la faccia .


Imma Tessitore

Bella e verissima quanto amara riflessione Gianni. Non so perchè mi è balzato subito alla mente il gesto che mi faceva il mio capo-maestro quando muovevo i primi passi nel mondo del lavoro: facevo la gavetta per intenderci. Appena mi ci rivolgevo per avere chiarimenti o per cercare di dare la mia opinione su un problema mi guardava, alzava la mano e stringeva il pugno: quaglia (vai al dunque), intendeva...da allora cominciai a dire una parola in meno al giorno :)


Stefano Giuntini

Sul lavoro di solito devo pensare molto velocemente, ma ogni singolo istante di ogni momento solo per me lo dilato attraverso lunghi, intensi pensieri di frivolezza e profondità. A seconda dell'umore e dell'ispirazione. A volte penso anche che pensare fa male, ma è pur sempre un pensiero...


Giusi Raimo

e...poi c'è la possibilità che ai pensieri lunghi dedichi tempo e spazio quando cammini, leggi, ti soffermi, pensi. Ma puoi sempre meno, almeno che non hai accumulato per l'inverno come le formiche. E c'è la fatica di essere all'altezza, ma ci vuole il tempo e cervello che a volte si arrugginisce se ti fermi solo un attimo ..DEVI DIMOSTRARE per andare avanti. Almeno che non hai sicurezze: e beato chi ce le ha. E così...pensieri brevi e sintetici..solo un segno, un sentore. Dicendoti che domani dedicherai tempo anche alla tua anima, non solo alla sopravvivenza. Continuo a leggere ( Ho ritirato fuori Homo Faber di Max Frisch) mentre mi trasporta un mezzo pubblico e a pensare. A camminare e parlare con i compagni di strada. Un bel lusso...

Sempre di meno. Non c'è tempo. Forse ha senso pensare a che cosa si può rinunciare. Già.


Mary Madda

@Imma: esattamente quello che mi ripeteva il mio dirigente... ti capisco

ma, se nelle situazioni ufficiali dovevo usare poche parole e " sull'oggetto" poi il fluire continuava ad agire e resistere...

@Stefano, a parte l'ironia, è propio il non scorrere del pensiero che porta tensioni, magari si rimuove, si rimuove e poi ?...


Mari Anne

d'altronde siamo nell'era della velocità.. tutto corre.. dalla pausa caffè (short black) al cinema (purché non duri più di 90 minuti altrimenti..) ..e noi per primi che inseguiamo sempre qualcosa d'altro che è proprio quello che ci manca..

Una lotta titanica contro questo tempo, che poi è l'unico che davvero corre inarrestabile (il malandrino!)


Elena Tagliani

Modernità liquida, noi nati durante la modernità solida fatichiamo ad abituarci all'effimero.


Tallei Alicia

Bellissima foto hai messo Gianni, un'occhio che riflessa quello che vede, e brilla per quello che sente.

Un visione relativa a chi guarda, a chi pensa, a chi sceglie, a chi vive ogni secondo consapevolmente di essere lì, con quel secondo che non ritorna più. Dunque sà che sarà tanto lungo o veloce secondo il significato che possa darle.

Complimenti per la nota.


Sabrina Tomei

internet porta alcuni vantaggi, permette di mettere in contatto ad esempio persone che abitano lontano.il problema è che sta andando a sostituire quasi completamente il contatto diretto fra le persone.guardarsi negli occhi non è più un'esigenza.con un click si può avere tutto e subito,miriadi d'informazioni inutili anche.e poiché tutto è a portata di mano,non ci si sforza in niente,niente più incuriosisce e muove,se non l'eclatante,le banalità,la morbosità verso dettagli inutili.dovremmo cercare di cambiare direzione,utilizzare gli strumenti in maniera costruttiva,e ritornare a noi..


Caterina Donatelli

Credo che non ci sia un tempo dell’infelicità/presente e un tempo della felicità/passata.

Credo che la moltitudine necessariamente sottrae tempo/spazio necessario alla solitudine.

Credo che l’altare innalzato nella Community per noi stessi non sempre meriti di essere venerato.

Credo che la dottrina dei Media non può ancora governare il tempo necessario per premere Esc ed essere liberi.

Credo che i pensieri lunghi se giusti trovino spazio/tempo ovunque e per sempre....


Grazia D'Isanto

Non posso non pensare a Giorgio Gaber ...http://www.youtube.com/watch?v=MIya3FOWbY0


Tallei Alicia

Grazie Grazia. ho condiviso.


Gretel Fehr

Rincorrere velocemente il tempo senza lasciare più spazio al pensiero di essere pensato, forse per sfuggire alla frustrazione di esserci senza essere...


Gianni Quilici

Non credo, Elena, "che noi nati durante la modernità solida fatichiamo ad abituarci all'effimero della modernità liquida". Anche chi non frequenta computer e cellulari si è abituato all'effimero, perchè questa è la struttura sociale: la frammentazione del tempo negli orari, la moltiplicazione delle responsabilità e degli impegni, il sovraccarico di immagini-suoni-informazioni...

Del resto sono belli i "pensieri brevi" quando esprimono verità, illuminazione, desiderio di comunicare.

Ma viviamo in un Paese, in cui il Presidente del Consiglio recita una telenovela, dove le parole sono monologhi calcolati, autoritari, senza una logica di pensiero ecc, ecc; e la sinistra (con rare eccezioni) perde perché non ha pensieri lunghi che raccordino il presente al passato e al futuro per comprenderlo e progettarlo e non ha neppure quei pensieri che trasmettono desideri, bellezza, passioni...

La questione, a mio parere, oggi di fronte alla forza della tecnologia e al suo uso spregiudicato dovrebbe essere, come emerge implicitamente in molti "acuti" interventi, quello di una "rivoluzione politica che sia anche antropologica" ... e qui il discorso potrebbe continuare con parole come vibrazioni, emozioni, complessità, capacità di scelta, guardarsi negli occhi, pensare i pensieri ecc, ecc.


Maria Barbatano

Sono una persona riflessiva.. mi piace scrivere e confrontare i miei pensieri con gli altri.. amo descrivere ciò che osservo e penso.. in modo ampio e articolato.. sin troppo alle volte mi dicevano.. da ragazzina. Sono sempre stata felice di essere come sono, ma lo scontro e incontro con l'oggi non ha tardato a farsi sentire. Professionalmente vivo in un ambiente puramente tecnologico (che strano eh?) e questo mi ha portato ad imparare ad esprimermi in maniera breve, diretta ..che non è detto sia più squalificante.. l'essenziale è che non sia castranti. Se pensiero breve significa "potenza nella comunicazione immediata" allora ci sono.. se significa evitare il confronto..reprimere l'ascolto..fuggire.. allora non ci sono più. I Pc.. i cellulari ti abituano ad un certo tipo di comunicazione... è il rapporto stesso con il Pc, la frequanza con cui immagini.. suoni... vengono proprosti ai nostri occhi.. "il clik del mouse che si sussegue rapido" abitua la nostra mente ad aver fame di stimoli continuamente. E questo ti trasforma. Questo non significa che non ami però ancora fermarmi in qualche lunga e articolata riflessione, magari faccia faccia con il mio interlocutore. Per quanto riguarda l'aridità dei concetti e dei valori, temo che sia i pensieri lunghi che quelli corti siano molto potenti da questo punto di vista. La diversità sta nel fatto, che se si impara la novella e la si sa anche recitare bene, allora l'effetto sulle masse può essere devastante. Il segreto delle nuove forme di comunicazione sta nel connubio del passato e del presente a mio parere ..tra il ricco contenuto e le nuove tecniche comunicative, chi riesce a realizzarlo, raggiunge dei canoni di comunicazione elevatissimi. Non ci dimentichiamo mai il contesto storico e sociale in cui siamo inseriti!Non ci decontestualizziamo.. serve solo ad isolarsi!


Simona Fazzi

CHE MERAVIGLIA LA MERAVIGLIA! Anche nei periodi più neri, scoprire che ogni cosa ha mille volti, e noi possiamo viverli, fotografarli tutti...uomini dai mille occhi...abbiamo due mani..un corpo per la battaglia ed il riposo..per l'amore...ad ogni angolo scegliamo la direzione..perchè il cuore ci guida...soffriamo per le nostre tare, per le tare del mondo...ma sempre apriamo le gambe alla vita ! Che ancora ci fotta! Forse non sappiamo vivere ma l'odore della vita lo conosciamo....è dolce come il profumo del gelsomino e nauseante come il tanfo di una fogna a cielo aperto in piena estate.....Nasciamo vecchi e moriamo giovani! Liberiamoci da ogni schema! E' possibile.....è a portata di mano.