21 settembre 2011

“La scrittura” di Gianni Quilici



Cosa vuol dire per te scrivere?

Oltrepassarmi. Diventare, in qualche misura, altro da ciò che ero all'inizio. Compiere un movimento ( un viaggio?) culturale, mentale e infine, nei migliore dei casi, anche esistenziale.

In che modo?

Attivando una serie di conoscenze acquisite e facendole agire attraverso quel grumo di energie potenziali rimuginanti: presenti e latenti. In altri termini mescolando sapere e vitalità intellettuale in quel preciso momento.

Ti spieghi meglio?

Quando scrivi porti con te “qualcosa” del tuo patrimonio culturale, che potenzialmente è più grande di ciò che riesci ad esprimere: ci sono immagini, pensieri, storie, concetti, parole, simboli che, per lo più, sonnecchiano in qualche angolo della nostra materia grigia. Scrivere è mettersi nelle condizioni di tirarli fuori, chiarirli, concatenarli eccetera, eccetera. Per questo la motivazione, la tensione, i desideri più sono presenti, più bruciano, più sono radicali (vanno alla radice), più sono anche liberi da ciò che sanno, meno hanno bisogno di difendere a priori niente, meno hanno paura di dire ciò che non si ha coraggio di dire, più hanno punti di vista molteplici, più cercano di rispondere ai molti possibili “perché”....


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