02 ottobre 2011

"Semprevivatagliapietra" di Stefano Mariani

di Nadia Davini

Semprevivatagliapietra in tre parole: semplice, veloce, intenso.

Tre aggettivi bastano per descrivere un libro? Se si tratta di un libro schietto, che non lascia niente al caso o all'intuito, tre parole messe in fila l'una accanto all'altro possono ridurre drasticamente il campo della descrizione, concentrandosi così sul significato più umano di questo romanzo, pervaso fin nelle profondità dalla voce di Aldo Tagliapietra.

Canzoni, musiche, parole che hanno attraversato decenni, macinato generazioni su generazioni, lasciando preziosi pezzi di autore come “Gioco di bimba”, la storia di un abuso sessuale perpetrato nei confronti di una ragazza molto giovane che fa da contraltare a un canto e a una sonorità trasognati e fiabeschi. Insomma un omaggio al cantante veneto senza precedenti, un lungo racconto intimo e personale iscritto nella passione per la musica, nelle sofferenze adolescenziali, nella felicità inaspettata e negli interminabili stati depressivi, generati da angoscia e senso di smarrimento.

C'è tutto questo in Semprevivatagliapietra: in poche parole c'è Stefano, con le sue convinzioni più radicate e il suo senso dell'umano, fatto di tolleranza, rispetto per i diversi e gli emarginati, amicizia e uguaglianza sostanziale, oggi così paradossalmente fuori luogo.

Questo libro è insieme una testimonianza, un racconto e una fittissima sequenza di riflessioni legate all'esperienza diretta dell'autore e magistralmente coordinate da una penna che taglia i contenuti e la forma, che la plasma a seconda delle esigenze e la riduce a semplicità narrativa.

Stefano Mariani è un uomo che ama apparire: l'intento però non è tanto quello di scrivere un'autobiografia, ma di presentare in modo organico il suo pensiero e la storia di un giovane. E ciò è stato possibile raccontandosi fin dal periodo della sua formazione: la sua preistoria, ricercando la sua prima età, vivisezionando i ricordi.

Ne è protagonista un giovane studente universitario appassionato di musica, gelosamente legato alla sua chitarra, l'agguerrita Pedro Martinez e turbato da pensieri irrequieti e dalla ripetuta comparsa in sogno del suo cantante preferito che gli rivela strade e percorsi nascosti. Si possono abbandonare le proprie certezze per intraprendere un viaggio verso l'ignoto della propria coscienza? Il protagonista pensa di sì e decide di imbarcarsi sulla sua psico-bolla alla volta di ricordi passati, intense sensazioni lontane e forti emozioni presenti. Col tormento ostinato di ciò che verrà dopo, sempre più distante da quel “Cemento Armato” descritto da Tagliapietra, spazio ideale in cui immaginare i tormenti di un giovane adulto.

Ma Semprevivatagliapietra non è un semplice racconto: il cammino del protagonista è infatti il resoconto di un processo di conoscenza e di crescita interiore. La testimonianza di un progressivo passaggio da una visione superficiale della realtà a una comprensione sempre più profonda e affascinata della propria identità e dignità di uomo immerso nella grande armonia dell'universo.

Grazie a uno stile semplice, a un linguaggio schietto e a una storia avvincente questo libro permetterà di entrare in un mondo complesso dove la spiritualità e l'amore per la musica rappresentano il riscatto della condizione troppo spesso infelice e inquieta dell'essere umano.

Come non ascoltare, quindi, quella innegabile voglia di accendere lo stereo e lasciarsi immergere in una psico-bolla tutta personalizzata costruendo viaggi immaginari e ripercorrendo quei passaggi e quei momenti così intimamente custoditi dentro ognuno di noi?


Stefano Mariani, Semprevivatagliapietra, Marco Del Bucchia editore, Massarosa 2011. pp.130, Euro 12,00


Stefano Mariani è nato, vive e lavora a Lucca. Al suo attivo un romanzo, Al caffè del Tucano, 2001 oltre a vari lavori musicali come chitarrista e compositore.

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