di Marisa Cecchetti
Un
testo di non facile interpretazione quello di Paolo Tommasi, direttore
d’orchestra e concertista europeo, che ha avuto prestigiosi maestri come Gaetano Giani Luporini e Sergiu
Celibidache, ed ora al suo esordio con la poesia. L’elemento musicale, la
sonorità e la rotondezza della parola attraversano i testi, dando voce a
immagini di forte rilievo cromatico, tattile, olfattivo: “I giorni migliori
precedono l’estate/quando nell’ultima frescura/si miete il grano/ e il sole
arrossa le ciliege/quando i papaveri/occhieggiano al vento sulle messi/e
l’ultimo temporale/ dilava la polvere
sulle more”.
Ma
non ci si illuda sulla trasparenza del significante. Infatti i versi di Tommasi non giocano su un aspetto lirico-narrativo ma
piuttosto lirico-emotivo, e rispondono ad una esigenza di percorso
intertestuale, come già indica il titolo, che rimanda a La terra desolata di Eliot, di cui ritornano parecchi elementi, in
primis la divisione in cinque parti e il recupero del mito. C’è la rinascita portata
dalla buona stagione: in Eliot è Aprile il mese più crudele dell’anno, perché
il suo rigoglio e il suo miracolo definiscono per contrapposizione la miseria
umana. In Tommasi “i giorni migliori sono quelli di san Giovanni”, “i giorni
migliori/ precedono l’estate”, mentre “Aprile
esausto dei segni restava sepolto/ dalla lava, dalle saette/dalle trombe dei
numeri sacri”.
La
poesia di Tommasi è carica di rimandi ad altri autori che si affacciano ovunque
dai versi, carica di simbologia pagana a cristiana, stillante carnalità e
forza. Il linguaggio da lussureggiante si fa sanguigno, ferrigno, il sangue di
cinghiali sgozzati e del marinaio morto è sangue sacrificale che diventa vita:
“Atena/mandò diciassette cinghiali/li dissanguarono/tutti,/senza eccezione, li
dissanguarono/dalle fosche giugulari alla femorale/quel venerdì/un giovane
dimenticando/sulla nave sbancata sulle sabbie…Il sangue bilioso/dalla poca
acqua sulla nave/coagulava sulla sabbia/tra minuscoli cardi. Era il pegno della
vigna”.
I
sensi sono desti e pronti a mordere la vita come fiere che stanno per
attaccare, perché il tempo scorre inesorabile: “Si è fatto buio ancora una
volta e troppo presto”, perché è indispensabile vivere il presente, l’assenza
ha un peso che schiaccia e non si possono recuperare i momenti del passato:“Potessi
riavere le parole di ieri/quando ti aspettavo/per riabbracciarti in quest’alba
furiosa/di sonno e di ricordi…Baciami ieri/nella notte di carezze lontane…la
promessa del tempo/è una finestra sulla notte/una clessidra di sogni/tra i
granelli di sabbia”. Un vento, ricordo dell’immanenza divina di luziana
memoria, passa attraverso i luoghi delle brutture e della paura e “ad ogni
curva/sembrava deviare/tra le ginestre e le zolle d’erba”. La gioia appartiene
al passato, che regala immagini di vita e di energia: “Correvamo insieme nel
vialetto,/insieme alle foto/sopra uno sgabello di legno/nel dolce autunnale
staccare frutta”; la violenza è di oggi ed anche il respiro del cielo si
raggela sulle messi “d’un tremito sul viso”.
La donna, nel precipitare di
tutto, è presente, punto saldo, Natura salvifica, madre e compagna: “Quando scoprendo le
foglie/i semi lenti vedessi attaccarsi alla terra/e buttare piccoli seni bianchi
e gialli/allora potrei pensare che stai arrivando”. E ancora: “Di nulla di
vento alla finestra usata/tra le tele tessute senza attesa/mordevi le labbra e
pensavi all’amore”. La donna-madre-terra
racchiude in sé la forza delle stagioni, perché “lo spirito della terra
sono le stagioni”.
Nel nascere e morire di tutto sta il senso della vita. Nella
consapevolezza e nella accettazione del continuum vita-morte-vita di
whitmaniana derivazione, sta l’unica apertura alla speranza, alla resurrezione
anche di questa umanità. Perché “La terra beve le lacrime dei vivi/e si nutre
del corpo dei morti”. Allora “Le cose ritrovano il giusto posto./Anch’esse
ritrovano la luce/dopo l’oblio e il giusto posto”. Forse la pace, shantih, che
Eliot ripete in chiusura ben tre volte?
Paolo Tommasi, La nuova terra il tempo e i cinque sensi,
ETS 2011
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