03 febbraio 2009

"Il nuotatore" di John Cheever


di Gianni Quilici

Una delle scelte che il “tempo capitalista” suggerisce all'editoria è (anche) la pubblicazione di libri agili al di sotto, in certi casi largamente, delle 100 pagine. Le ragioni sono scontate: il lettore oggi ha meno tempo per leggere e quindi libretti scarni per una-due serate possono risultare l'ideale per essere comprati e poi letti.

Una di queste case editrici è la Fandango, che ha stampato “Il nuotatore”, tre racconti di John Cheever (USA, 1912), che arrivano appena a 50 pagine.
Il nuotatore, racconto che dà il titolo al libro, è, come ha scritto Franco Cordelli, “un piccolo capolavoro”.

Il protagonista Neddy è un uomo felice: ha una moglie e quattro splendide figlie. Lo troviamo all'inizio in una piscina disteso vicino all'acqua verdognola, una mano immersa nell'acqua e l'altra stretta intorno ad un bicchiere di gin. E' una bella giornata calda, anche se verso occidente si vede una massiccia formazione di nuvole cumuliformi. Neddy ha un'idea: tornare a casa sua a nuoto attraverso una serie di piscine di questo o quel suo amico. Una quindicina di chilometri, ma si sente il cuore leggero. Comincia a correre sull'erba con la sensazione di essere un pellegrino, un esploratore, un uomo del destino, sapendo che troverà sul suo percorso molti amici...

Il viaggio non sarà così lineare come Neddy aveva immaginato: la pioggia, la scortesia, il freddo, le auto, la debolezza, il buio...
Ed alla fine avrà una sorpresa. Viaggio metafora. Metafora ambigua: sogno o realtà, delirio oppure che cosa?
Scrittura lineare, quotidiana, da flusso di coscienza ordinata e in terza persona.
Gli altri due racconti: Un giorno qualsiasi, cechoviano; e Una radio straordinaria, ideologico.

John Cheever. Il nuotatore. Traduzione di Marco Papi. Fandango Tascabili. Pag. 59. euro 5,00.