11 novembre 2009

"Una poesia di Virginio Bertini" di Gianni Quilici

foto di Gianni Quilici


Istigazione al suicidio

Brevi in cronaca:
ventisei anni
identificato
l'immigrato
morto.
Un mattino d'inverno
freddo
come il marmo bianco di S. Michele
profumato di caffè e croissant
appena sfornati
il cliente della caffetteria centrale
allarga le braccia
leggendo il giornale
" vanno fuori di testa
non è colpa nostra nostra non è ".
Caffè e croissant
silenzio compresso
passione nessuna
sole nascosto
residuo di luna
indifferenza sofferenza
estraneità male sociale
caffè e croissant …….
Due volte schiacciato
sull'asfalto cercato
come ultima dimora
Ahmed Echchari
giovane clandestino
sfruttato
al nero
il tempo consumato
che gli era stato dato
istigato
al suicidio
Caffè e croissant
silenzio compresso
passione nessuna
sole nascosto
residuo di luna……
A ridosso delle antiche mura
nelle celle basse senza finestre
dove la notte fa paura
nel capannone abbandonato
giovane marocchino asfissiato …..
" si ubriacano non è colpa nostra nostra non è "…….
Tecnico informatico
permesso di soggiorno regolare
un futuro da inventare
Adil cittadino del nostro mare
con grave colpa terribile dolo
essere solo.
Caffè e croissant
silenzio compresso
passione nessuna
sole nascosto
residuo di luna….


E' un articolo, è una poesia, è una canzone.

Da leggere, da recitare, da musicare, da cantare, da meditare.

Si pensa a Ungaretti e a Garcia Lorca, al rap e a Brecht forse anche a Primo Levi.

Ci sono tre protagonisti: lo sfruttamento, il dolore, la solitudine dell'immigrato; l'indifferenza e l'autoindulgenza dell'uomo da bar; la voce altra, il poeta, che, semplicemente rappresentando, giudica e nello stesso tempo suggerisce un mondo (presente) possibile (“sole nascosto/residuo di luna”).

C'è un ritmo nei versi brevissimi che diventa narrazione, storia, musica, palpitazione, senso dell'esistenza... correndo lungo un contrasto: due mondi (il capannone abbandonato e il profumo dei caffè e dei croissant appena sfornati caldi e profumati), l'indifferenza e il grido, la responsabilità e l'accusa. Bellissima poesia civile.

Chi è Virginio Bertini?
E' stato leader degli studenti nel 68, sindacalista della FIOM a Mirafiori, ricercatore presso l'Ires Toscana, oggi dirigente della Cgil lucchese.
Ha pubblicato un libro di poesie, introdotto da Marco Revelli, Fraternità, edizioni ETS, ed è uno degli autori de “Il corpo e l'anima”, edizioni ETS, con un bellissimo diario, che racconta una lotta dura, lunga, che assume la forma originale del digiuno contro il provvedimento, assolutamente ingiustificato, di espulsione di un marocchino, da decenni presente nella nostra città.
Ed è un diario, che servirebbe leggere per capire cosa vuol dire “essere di sinistra oggi”.

da "Arcipelago" periodo dell'Arci di Lucca