09 gennaio 2012

"Il corso della vita" di Adi Holzer



di Nicola Matteucci

Sembrerebbe, più che un detto "corso",
la statica fotografia di un'eterna condizione.
L'equilibrista, l'uomo, sospeso tra la vita terrena,
al di sotto del cielo, in cui troneggia il sole
che illumina abbordabili Verità,
e l'orientamento verso la sua metafisica,
al di sopra di tutto, come al vertice del trivio,
nelle plumbee tenebre che celano i segreti
dell'Universo e del pensiero:
così inaccessibili per l'equilibrista,
che per quanto misero
il capo affonda nella notte
per domandare e scovare la sua identità.
Il trampolo inchioda i suoi piedini,
l'asta del trapezista le sue mani: una croce vivente!
I fili discesi dal cielo si aggrappano
a quello d'acciaio su cui scorre il monociclo dell'equilibrista,
quasi come tentando di mantenerlo statico,
mentre l'antro degli oscuri ricettacoli politici
osserva arido un cammino battuto dal sole.
La luna sale:
ecco l'assurdita di quel malandato Circo!

Nessun commento: