di Gianni Quilici
“Linea notte” è l'approfondimento del TG3, che sostituisce "Primo Piano".
Pensavo che fosse un modo per eliminare uno spazio politico “vivace”, presente poco dopo le 23, per sostituirlo con un altro “soporifero”, in onda poco dopo le 24.
Non è così.
Quali sono, allora, gli aspetti decisamente positivi di “Linea notte” in una congiuntura politico-culturale, in cui la necessità dell'opposizione si fa sempre più stringente?
1) L'approfondimento delle notizie;
2) uno sguardo che va oltre l'Italia;
3) un collegamento continuo con le notizie fresche, che arrivano dall'ANSA;
4) la presenza in studio di personaggi (da giornalisti a intellettuali, da artisti a uomini e donne di spettacolo), che non sono i soliti politici-giornalisti, che saltano da uno studio all'altro, onnipresenti.
Provate, infatti, ad andare su "Porta a porta", che è più o meno in contemporanea.
Un odore di muffa: il salotto dove si chiacchiera con i soliti personaggi, i soliti vetusti riti con un conduttore la cui ipocrisia è pari solo alla sua acidità.