25 dicembre 2016

" Notti in bianco, baci a colazione" di Matteo Bussola



Gli esseri umani non nascono sempre il giorno in cui le loro madri li danno alla luce, ma la vita li costringe ancora molte volte a partorirsi da sé. (Gabriel Garcia Marquez)

 di Silvia Chessa

Ho sempre amato questa perla di Marquez: come tante sue mirabili verità, tratteggia, in modo favolistico, molti scenari in uno. L'infinita abilità dell'essere umano di rinascere, la sua creatività nell'autodefinirsi, la sorprendente possibilità, anch'essa illimitata, di sovvertire ruoli e priorità, in questo sistema sociale ristagnante e angustamente metodico, dove l'ipocrisia del modo di dire (ad esempio "di mamma ce n'è una sola") è solo una fra le tante false saggezze che avanzano incontrastate mentre tutto (magari proprio la bellezza della verità, nelle sue versioni più pure) crolla o si deteriora...

Matteo Bussola, col suo libro, "Notti in bianco, baci a colazione", ci conferma, con leggerezza e simpatia, ma non senza profondità, che la paternità, ovvero una sana paternità, coincide, probabilmente, con un viaggio dentro se stessi: è davvero un auto partorirsi al mondo.
Ne consegue che è un passaggio che apre la mente; sovverte stereotipi e ruoli. Non solo i padri insegnano ai figli, ma questi ultimi si fanno maestri di vita dei loro genitori, in mille piccoli ed imprevedibili modi, dando ai padri quel coraggio, quella risolutezza sulla quale nessuno avrebbe scommesso, in primis loro, i futuri padri, i quali, fino a qualche ora prima che la loro prole venisse al mondo, erano in qualche corridoio di ostetricia e ginecologia, a ciondolarsi con l'aria appesa e assente, oppure si agitavano incontrollabilmente, in preda a crisi di panico, neanche il figlio dovesse uscire dal loro ventre...

Bussola descrive il fatidico momento, ed altri momenti, senza troppa retorica, fanatismi o drammaticità. I padri affrontano i loro fantasmi, le notti insonni, il bisogno dei loro bimbi di tenerezza (spiazzante, credo, quasi quanto le prime malattie dei propri pargoli), ma non per questo sono una casta, un club di privilegiati e neanche dei poveretti ammanettati .. sono semplicemente esseri umani, che detengono una forza incredibile dentro una grandissima vulnerabilità. Li aiuta, forse, il riconoscersi non più soli, chiusi in atavici egoismi, ma appartenenti a quel meraviglioso e fragile meccanismo che suscita, al mondo, scintille di vita, sprazzi di luce: sentirsene artefici, e folgorati.
È un libro che si presta ad essere regalato per Natale: si legge senza intoppi, non appesantisce..e, soprattutto, rischia di ricordarci di arrivare al 25 dicembre con uno spirito meno consumistico, e più orientato ad un concetto di speciale Natività..

Matteo Bussola. Notti in bianco, baci a colazione. Einaudi. Euro 17,00

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