di Gianni Quilici
E’ una foto che immediatamente
si “sente”.
Le mani lunghe,
forti disposte alla scrittura
di una bellezza
scolpita anche dal tempo,
il quaderno da prima
elementare su tavolino nero,
le “a” infilate
una accanto all’altra e ordinate in fila;
infine il
bottoncino sulla camicia a righe.
David Seymour
coglie quella semplicità quotidiana,
che si vede senza
quasi mai osservare
che qui intenerisce,
ma
oggettivamente,
per ciò che “è”
senza
sentimentalismi.
David Seymour. Rogiano Gravina, Calabria. 1950
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