di Luciano Luciani
Di "eroi indagatori" stropicciati e sgualciti dalla vita è fin troppo fitta la narrativa noir passata e presente. Pochi, però, sono malmessi come Dario Corbo, giornalista senza lavoro, incalzato dalla mezza età, senza famiglia. La moglie, infatti, lo ha lasciato e per di più alle prese con un figlio adolescente. Soldi risicatissimi, Dario non ha neppure di che pagarsi l'albergo e quando non dorme gratis nella pensioncina di una ex fiamma degli anni giovanili, si arrangia a passare la notte in macchina. Poco duttile di carattere o, forse, solo legato a principi caduti in disuso, il Nostro sembra non avere granché futuro. Se si esclude l'occasione, inopinatamente offertagli, di tornare su un cold case, ovvero un caso chiuso da più di vent'anni: l'efferato omicidio di Irene Calamai una studentessa diciottenne, brutalizzata, uccisa e abbandonata in un dirupo sulle colline della Versilia.
Colpevole acclarata, la bella e inquietante Nora Beckford, dal fascino un po' malato, un po' Uma Thurman, un po' dark lady. Che forse, però, dietro le apparenze, non è del tutto tale e Corbo inanella più di un motivo per sospettare che qualcuno, a suo tempo, abbia voluto incastrarla. Ma chi? E perché? E chi è, allora, l'assassino?
Sarà una donna magistrato in carriera, che non vuole o non può riaprire le indagini, a favorire il nostro eroe ciancicato, mettendo nelle sue mani perennemente dubbiose incartamenti trascurati e avviandolo su indizi forse volutamente tralasciati.
Stop and go, si torna dolorosamente a indagare sullo scenario di una Versilia comunque bella, ma fattasi nel corso di vent'anni sempre più cinica e incattivita. Un luogo - metafora del più ampio Bel Paese contemporaneo - dove non si salva nessuno: forze dell'ordine, giornalisti, magistrati, gli stessi familiari e amici della vittima... Fino a un'incerta vittoria della verità e a un'altrettanto ambigua soluzione (?) del mistero.
Giampaolo Simi, La ragazza sbagliata, Sellerio editore Palermo, 2017, pp. 386, Euro 15,00
05 gennaio 2018
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