No. La cura della forma non si chiama perfezionismo.
Ma attenzione premurosa.
Per la correttezza.
La precisione della parola giusta.
Volontà di andare incontro e agevolare l'altrui comprensione.
È un assist dato al tuo interlocutore
per facilitare la scorrevolezza del suo gioco,
quasi a sfavore della tua gloria..
E del tempo tuo. Prezioso quanto il suo.
È rispetto per chi legge, dono al suo pensiero.
Che sia una tesina di laurea o sia un messaggino di saluto, o di auguri.
Indica il tempo che avete dedicato a quella attività,
nonché alla persona che leggerà.
Parla di dignità e di compostezza.
È pulizia mentale e disciplina spirituale.
Ordine del cuore.
Scrivere cose incomprensibili, maldestre, rabberciate, equivoche,
per fretta e sciatteria, è una piccola e prima mancanza di rispetto.
Ne seguiranno altre, statene certi.
Chi scrive male, con leggerezza,
è capace di fartene, a parole o silenzi, altrettanto male.
Ti chiede pazienza
a fronte della brutalità verbale che ti sta propinando.
Mal tollero questi squilibri.
Cerco armonie.
Offro gesti di cortesia.
Ha parole, virgole, pause, punti e due punti, la disciplina del mio mondo verbale.
Specchio dell'interiore.
E sono grata ai simili a me.
Voglio bene a chi ci tiene, ai segni esterni.
Quanto ai contenuti.
E mi corregge, mi fa le pulci, con delicatezza.
Perché sa la ricerca, sa la pazienza.
Mi sa.
Ma attenzione premurosa.
Per la correttezza.
La precisione della parola giusta.
Volontà di andare incontro e agevolare l'altrui comprensione.
È un assist dato al tuo interlocutore
per facilitare la scorrevolezza del suo gioco,
quasi a sfavore della tua gloria..
E del tempo tuo. Prezioso quanto il suo.
È rispetto per chi legge, dono al suo pensiero.
Che sia una tesina di laurea o sia un messaggino di saluto, o di auguri.
Indica il tempo che avete dedicato a quella attività,
nonché alla persona che leggerà.
Parla di dignità e di compostezza.
È pulizia mentale e disciplina spirituale.
Ordine del cuore.
Scrivere cose incomprensibili, maldestre, rabberciate, equivoche,
per fretta e sciatteria, è una piccola e prima mancanza di rispetto.
Ne seguiranno altre, statene certi.
Chi scrive male, con leggerezza,
è capace di fartene, a parole o silenzi, altrettanto male.
Ti chiede pazienza
a fronte della brutalità verbale che ti sta propinando.
Mal tollero questi squilibri.
Cerco armonie.
Offro gesti di cortesia.
Ha parole, virgole, pause, punti e due punti, la disciplina del mio mondo verbale.
Specchio dell'interiore.
E sono grata ai simili a me.
Voglio bene a chi ci tiene, ai segni esterni.
Quanto ai contenuti.
E mi corregge, mi fa le pulci, con delicatezza.
Perché sa la ricerca, sa la pazienza.
Mi sa.
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