25 febbraio 2025

"Cassa 19" di Claire-Louise Bennett

 



di Giulietta Isola

Alcune parole scritte sono vive, attive, palpitano – esistono in tutto e per tutto nel presente, lo stesso presente in cui esistiamo noi. In effetti sembra che vengano scritte mentre le si legge, sembra addirittura che sia il posarsi dei nostri occhi sulla pagina a farle apparire, e comunque certe frasi non sembrano per nulla separate da noi o dal momento in cui le leggiamo. Si ha la sensazione che non esisterebbero se noi non le vedessimo. Che non esisterebbero senza di noi.”

E’ stato molto difficile scrivere queste note perché non sono sicura di aver capito cosa ho appena terminato di leggere, sono assai confusa, ma per me la confusione non è necessariamente una cosa negativa, a volte mi aiuta a riflettere più profondamente. Ho letto che molti i critici e letterati sostengono che un buon libro non dovrebbe affatto essere chiaro né esposto alla luce del sole. A me che sono semplicemente lettrice che sforzo è richiesto? Lessi Stagno e mi piacque molto, questo sempre con la traduzione di Tommaso Pincio, sfugge a qualsiasi definizione, la storia passa in secondo piano lasciando la scena ad un linguaggio decisamente potente. Mi sono fatta portare senza sapere dove da pagine che hanno l’immediatezza della vita nel momento stesso in cui accade ed anche prima si riesca a darle un senso. 

Semplicisticamente potrei definire questo libro una educazione intellettuale , si citano moltissime scrittrici di varie epoche ed incongruamente la protagonista non legge di libri di donne perché “le fanno venire i nervi”. Eh si la protagonista…è una ragazza di cui non conosciamo il nome a cui piace molto leggere . La seguiamo all’università attraverso il suoi pensieri, i libri, la scarsità di soldi, le case che cambia, i ragazzi che frequenta ed il suo lavoro alla cassa 19 di un supermercato. Vive a Londra, ma viene da un paesino della provincia. Studio e lavoro sembrano essere solo “il contorno” delle sue giornate, lei legge e legge tanto. Ci fa una lista delle letture, crea per noi una strana guida letteraria che ci permette di raccogliere inconsapevolmente tante informazioni letterarie, scrittori e scrittrici, titoli che ci chiamano, ci attraggono fascinosamente. 

In Cassa 19 il libro è vivere, un nutrimento essenziale che stimola l’immaginazione della protagonista. Lei si nutre di libri e i libri nutrono la sua vita, le storie diventano la sua vita tanto da desiderare di assorbire le storie dentro di sé. Inutile dire che in molte cose mi sono ritrovata, trovo rassicurante essere circondata dai libri, posso prenderli in mano e guardarci dentro , porto talvolta la letterarietà nella mia vita, ma la prima metà di questo libro mi ha annoiato senza capire perché visto che amo la sperimentazione. Poi piano la nebbia si è diradata ed il ritmo si è fatto fluido, ho pensato di leggere un libro che è come un puzzle nel quale sono presenti molti aspetti della nostra vita , ho capito che Claire-Louise Bennett mi vuol far sentire i personaggi attraverso le parole, è attentissima a cercare la qualità di ciascuna parola e la sua vibrazione, descrive con precisione quello che vede e che sente, e se la trama è ingarbugliata e quasi ostile qui quello che conta non è la vita della protagonista, sono i libri, è il suo leggere e poi il suo scrivere che, come afferma, la fanno vivere, che costituiscono la sua vita e si insinuano nella storia del romanzo. 

E’ così che Cassa 19 diventa un po’ il manifesto di chi come me ha bisogno di leggere, non deve leggere, ne ha bisogno come ha bisogno di respirare, ha bisogno di cercare il libro perfetto, di sfogliare con cupidigia per trovare quello unico quello che cambierà la vita. Cassa 19 è una magia che non sono risuscita a descrivere.

CASSA 19 di CLAIRE-LOUISE BENNETT BOMPIANI EDITORE

 

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