Recensione di Gianni Quilici
Per buona parte del tempo ho provato fastidio e ammirazione.
Ammirazione per la precisione dei dettagli, in cui si colgono aspetti molto contemporanei di un rapporto di coppia: lontananza e affetto, indifferenza e sessualità.
Fastidio, perché (questi dettagli) producevano almeno nel sottoscritto
un'atmosfera quasi astratta, evanescente: una fatica a "vedere", a "sentire".
C'è, invece, il finale terribile e a sorpresa: un cambiamento di ritmo e di atmosfera.
Inquietante!
Ian McEwan. Cortesie per gli ospiti (The Comfort of Strangers). Traduzione di Stefania Bertola. Einaudi.
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