di Nicola Amalfitano
"Non ci sono donne compositrici, non ci sono mai state e, possibilmente, mai ci saranno". Sir Thomas Beecham, Direttore d'orchestra.
(International Encyclopedia of Women Composers, di Aaron I. Cohen, New York, 1981)
"Non c'è paese senza musica creata dalle donne. L'umanità sarebbe più povera senza il nostro contributo. Quando nascono i bambini, le madri cantano." (http://www.donneinmusica.org/pagina-biblioteca-archivio.htm)
Oggi sembrano superati i pregiudizi sulla creatività musicale della donna, eppure, per quanto riguarda la musica classica, la presenza di donne compositrici nelle riviste di settore, nelle opere editoriali di grande divulgazione, nei cataloghi discografici, è pressoché nulla.È storicamente evidente la posizione di inferiorità in cui sono state tenute le donne e questo ha generato, fra l'altro, il tardivo interesse nello scoprire il loro contributo artistico. Indubbiamente, le compositrici pagano lo scotto di un passato che relegava il ruolo della donna in ambito musicale ad uno spazio circoscritto all'intrattenimento degli ospiti o al diletto personale; un velleitario fatto di etichetta. Un esempio eclatante è dato da Leopold Mozart che si dedicò completamente al più giovane Wolfgang, ignorando il grande talento musicale da tempo espresso dalla figlia Maria Anna. C'è stato anche il tempo in cui alla donna era proibito suonare uno strumento pubblicamente, o fare parte di un'orchestra. Ma nelle case, nel chiuso dei monasteri, la donna componeva e suonava anche senza ambire ad un'eventuale, quanto improbabile, pubblicazione delle sue opere.
E anche l'arte pittorica, nella storia che si snoda attraverso le sue molte rappresentazioni, ci mostra una donna il cui talento si sprigiona nell'uso degli strumenti, piuttosto che nella meraviglia della composizione.
Eppure, già dalle più antiche civiltà le donne compositrici fanno parte del mondo musicale: sono le sacerdotesse babilonesi e quelle egiziane, le etére greche, le cantatrici arabe.
Nel Medio Evo, in Provenza, le "trobaritz" scrivono composizioni dedicate ai loro cavalieri; nei monasteri, suore si dedicano alla composizione di musica sacra; la mistica Hildegarde von Bingen è autrice di una ricca raccolta di canti sacri. Nel Rinascimento fra le tante autrici di madrigali, cantate, melodrammi, spiccano Barbara Strozzi e Francesca Caccini, figlia di Giulio.
Nel Seicento e nel Settecento ricordiamo nomi quali Isabella Leonarda, suora orsolina, Elisabeth Jacquet de la Guerre e Marianna de Martinez; ad esse si affianca Maria Rosa Coccia, prima donna a fregiarsi del titolo di Maestra Compositora dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma.
Nell'età romantica ecco risaltare Fanny Mendelssohn e Clara Wieck Schumann; in tempi a noi più vicini, Cecile Chaminade, Biancamaria Furgeri, Teresa Procaccini.
E questi nominativi sono soltanto alcuni degli oltre 6000, catalogati dalla International Encyclopedia of Women Composers.
Ricerche musicologiche confermano che nel periodo tra il 1000 e il 1700, in Italia, sono state tramandate musiche di ben seicento compositrici.
In generale, è possibile ricondurre le musiciste-compositrici a quattro grandi categorie: le viandanti, con melodie, riti e tradizioni popolari; le figlie di musicisti che diventano, a loro volta, professioniste del cantare, suonare e comporre; le donne nobili e le “ben maritate” che alimentano il “mecenatismo culturale” e spesso compongono; le monache, che sfidano la Chiesa e il papato pur di produrre una propria musica.
(Una visione diversa - La creatività femminile in Italia tra l’anno Mille e il 1700, a cura di Patricia Adkins Chiti, Electa, 2003)
Letture e approfondimenti:
International Encyclopedia of Women Composers, Aaron I. Cohen, New York, 1981: informazioni biografiche, bibliografiche e discografiche su circa 6200 compositrici.
"Womencomposers", ricco database con biografie, è disponibile a questo indirizzo http://www.kapralova.org/DATABASE.htm
Fondazione Adkins Chiti: Donne In Musica http://www.donneinmusica.org/
La "Fondazione Adkins Chiti: Donne in Musica" nasce nel 1996 come evoluzione del movimento Donne in Musica che, sul finire degli anni '70, aveva iniziato ad occuparsi della promozione e della presentazione di musica creata e composta da donne in ogni tempo ed in ogni parte del mondo.