13 gennaio 2009

"La passeggiata" di Robert Walser


di Emilio Michelotti

La natura e la vita umana non sono che una continua fuga di accostamenti. Parola di camminatore. Siamo poveri prigionieri fra cielo e terra ma, camminando, “idee, lampi di luce e luci di lampi” si presentano spontaneamente per essere elaborati.
Capita di essere invasi da un “indicibile sentimento dell’universo” insieme a “un fiotto di gratitudine prorompente”. Come chi muoia “per struggimento” o, forse, “per esuberanza di una gioia che, irrompendo prepotente nell’esistenza, si precipita e infrange su se stessa”. Si viene invasi da “spirito fraterno, disposto a simpatizzare, impietosirsi, entusiasmarsi, ad abbandonarsi e ritrovarsi nelle cose”. Come chi adempia a un dovere, che è al tempo stesso fonte di felicità.

Robert Walser, in questo racconto dal titolo La passeggiata, narra il fascino nascosto del muoversi a piedi, all’aperto, il lieve tremito di piacere che percorre chi riesce a compenetrare interiore ed esteriore: “Segretamente ogni sorta di pensieri e di idee seguono di soppiatto colui che passeggia”. Egli “completamente stordito da strane impressioni, dalla potenza degli spiriti, si sente magicamente sprofondare nel suolo, mentre davanti ai suoi occhi smarriti si spalanca un abisso”.

In questo caos svanisce ogni ordine, comincia ad “alitare intorno” qualcosa di “voluttuoso e insieme di malinconico, come un dio taciturno ed eccelso”. La scrittura di Walser, a tratti risibilmente pomposa, sul filo di un’ironia retorica e tronfia, venata di donchisciottismo, declina presto in un descrittivismo minuzioso, quasi “fiammingo”, e infine in sublimi voli di gusto chagalliano, deliranti: “la terra si faceva sogno, io stesso ero divenuto interiorità e procedevo come dentro di essa. Ogni forma esteriore si dissolse, il finora compreso divenne incomprensibile”.

La chiusa è sottilmente inquietante: coloro che vagano fra le case e le cose, non staranno per caso raccogliendo fiori per deporli sulla propria infelicità?

Robert Walser. La passeggiata. Adelphi (collana Piccola biblioteca Adelphi), traduz di E. Castellani. 1976, 108 p., € 8,00