30 luglio 2009

"La stanza di Haar" di Luciano Fusi



di Luciano Luciani

Contorte, piegate secondo angoli inusuali, inarcate e tese al limite della indicibilità le parole dell’ultima raccolta poetica di Luciano Fusi, La stanza di Haar. A sancire un’esperienza emotiva e spirituale che, nel corso degli anni, non si è rasserenata in una quale che sia accettazione dell’esistente ma continua ad alimentarsi di un marcato senso di disagio esistenziale. Lo stesso provato, bruciante, sulla propria pelle dai personaggi che da sempre costituiscono i riferimenti umani, morali, artistici del poeta toscano: Dino Campana, Caravaggio, Vincent Van Gogh, Arthur Rimbaud, Carmelo Bene… Ognuno, a suo modo, estremo, folle, visionario e misteriosamente vocato a cogliere lo stato di grazia innocente e incontaminata di un’illuminazione originaria vibrante e sospesa.

La stessa che nasce dalle arcane alchimie della parola e/o del segno una volta che, liberate dalle loro specificità culturali e dai tratti intellettuali e storici, vengono finalmente colte per quello che sono: musica, forma, colore… E’ la stessa lunghezza d’onda dell’Autore che, esplicitando la propria poetica nell’ultima di copertina dichiara che “ogni parola usata nel volume è carica di un’emozione che non ha fine perché è inconsumabile come il mistero dell’arte e della vita in essa contenuta”.

Un programma perseguito con coerenza e assoluto rigore testo dopo testo, nei versi e nelle prose poetiche, tappe di un sofferto recupero memoriale dei tempi e degli eventi di un’infanzia tanto lontana nel passato quanto ricca dei prodigi naturali e delle scoperte sentimentali di un’epoca irripetibile, ingenua e insieme disincantata, tenera e feroce: “Le giornate crescevano sane nel tozzo del pane intinto e la somma dei beni di ognuno era feconda e sonante posizione degli occhi rotondi e lenti, fissi nell’attimo che non passava mai… Tutto si muoveva senza storia come una foto un po’ bruciata e miracolosamente conservata nel pigro delirio del tempo” (pp. 28/29): su questo scenario agisce e interagisce il Poeta nella sua prima giovinezza facendosi a fatica uomo “che adulto era chiamato a scegliere una direzione, una destinazione o tacita ammissione di non colpa davanti alla fine del sogno o più sogni cristallini nell’ottica deformata nella visione della vita.” (p.29)

Costante nei versi di Luciano Fusi la tensione verso la rappresentazione di una realtà, di una materia del mondo degradata o in via di corruzione: a questo mirano ora le improvvise, ricorrenti accensioni cromatiche di derivazione quasi espressionistica, ora la tenace ricerca di una marcata incisività dell’elemento lessicale, ora il vasto repertorio dei dati sensoriali profusi in abbondanza a ribadire e ricordare al Lettore che in fondo la poesia è pur sempre sangue e carne, vita fisica colta nella sua concreta tangibilità.

L’intera raccolta, a tutt’oggi, almeno secondo chi scrive, la prova più matura e convincente di questo poeta della Toscana interna, appare segnata da un senso diffuso di perdita e di scacco. Come scrive acutamente Fiorenza Ceragioli nella sua bella Introduzione, il mondo è “dolorosamente sentito come squallore in paesaggi degradati, velato dalla tristezza e segnato dal pianto degli umili”, quelli che nella lirica che significativamente chiude la silloge “feriti da un sogno che non è stato fecondato / ulcerato nella fame delle scurate sere / che svanite nella voce di gole anonime / attendono ancora il sole ed il seme di un dio minore.” (p. 43)

Uno stato d’animo che non si risolve, però, in un atteggiamento di resa o di ripiegamento interiore, di abbandono o revisione del proprio sistema d’idee. Lo slancio vitalistico che pervadeva la poesia di Fusi fin dagli esordi e ne costituiva, anzi, la novità e la forza non è venuto meno: sta solo facendo i conti con una più matura coscienza delle proprie e altrui opacità, delle proprie e altrui finitezze, delle complicatezze della storia.


Luciano Fusi, La stanza di Haar 1996 – 2004, Introduzione critica di Fiorenza Ceragioli, Felici editore, Pisa 2008, pp. 44, Euro 8,00