di Enza Flore
Ogni epoca si è confrontata con la questione femminile e da sempre le persone più sensibili hanno dato il loro contributo per liberare la donna dalle ingiustizie del dominio maschile. Sul finire dell’Ottocento, lo scrittore inglese Thomas Hardy (1840 1928), nel suo romanzo Tess of the D’Urbervilles, tratta del problema della doppia morale in campo sessuale che vigeva nell’età vittoriana. Un uomo poteva avere relazioni sessuali extraconiugali prima e durante il matrimonio senza perdere la sua rispettabilità sociale, mentre per la donna era diverso: qualsiasi relazione sessuale fuori dal matrimonio , anche in caso di stupro, portava la società a considerarla una prostituta e ad emarginarla.
La storia è quella di Tess, una povera ragazza di campagna che all’età di quindici anni viene violentata da Alec, figlio di una famiglia aristocratica, presso cui aveva trovato lavoro. La ragazza torna al villaggio, fra lo sconcerto dei suoi genitori, quando scoprono che è in attesa di un figlio. Tess soffre per l’isolamento che la piccola comunità del villaggio le riserva, mentre nessuna censura morale viene riservata nei riguardi dell’aristocratico padrone, che continua a essere rispettato, come se niente fosse. Ma ancora di più soffre dopo la morte del suo amato bambino, che è costretta a seppellire fuori dal cimitero, in un terreno sconsacrato, in quanto figlio del peccato.
Tess non si ribella; accetta passivamente il suo destino ‘naturale’ e come un fiore non si lamenta quando viene calpestata. Continua a lavorare nei campi per aiutare la sua poverissima famiglia e mentre lavora come mungitrice presso un’azienda agricola gestita con criteri moderni, incontra un giovane borghese, Angel, in fuga dalla sua famiglia che lo vuole avviare alla carriera ecclesiastica, mentre lui è un anticonformista, un ‘femminista’(?), un ribelle che legge Karl Marx e ama il dubbio e la filosofia.
Angel è attratto dalla bellezza di Tess e le confessa il suo amore per lei. La ragazza è turbata, nonostante sia a sua volta attratta dalla sensibilità del giovane ha paura di svelargli il suo passato; ma Angel la convince a superare ogni paura perché per lui non ci sono barriere sociali, familiari o morali che possano contrastare il suo sentimento.
Il tempo passa e i due giovani decidono di sposarsi. Arrivata la sera del giorno delle nozze, Angel chiede a Tess di perdonarlo per aver intrattenuto per un certo periodo una relazione extraconiugale con una donna sposata. Tess lo perdona e, incoraggiata da questa confessione, racconta a suo marito la violenza subita da Alec e a sua volta chiede di essere perdonata. Ma riuscirà Angel a superare i pregiudizi sessuali legati alla figura femminile?
Il romanzo, che nel corso di oltre un secolo ha sempre mantenuto schiere affezionate di lettori, è scritto secondo lo stile simbolista di fine Ottocento. Dialoghi, descrizioni e narrazione sono elementi equamente distribuiti nel corso delle pagine ed egualmente importanti.
Dal romanzo è stato tratto un bellissimo film di Roman Polanski, Tess (1979), con l’attrice Nastassja Kinski come protagonista.