19 gennaio 2011

" Il 9 scomparso" di Darwin Pastorin

di Gianni Quilici

Darwin Pastorin è un giornalista sportivo, con il vizio della letteratura, innamorato del calcio con il quale, più che un rapporto tecnico, ha un rapporto sentimentale. La sua penna attinge ai profili dei calciatori con ricordi che spesso diventano o vogliono divenire mitico-favolosi.

In questo breve romanzo un giovanissimo e grandissimo centravanti brasiliano viene rapito prima della finale mondiale con l'Italia. L'io narrante, un giornalista sportivo sui generis, alias Darwin Pastorin, attraverso alcuni minuscoli indizi, non è convinto di questo rapimento, e, dopo una veloce ricerca, intuisce la verità, che si rivela esatta.

Il racconto dapprima ricorda un poco il noir alla Marlowe: frasi brevi, azione, atmosfera vagamente romantica.

“ Mi tirai dietro la porta, sbattendola. In un attimo ero giù dalle scale e fuori nella notte. Ritornavo in pista. La notte non aveva stelle. Il cielo era di uno scuro monotono”.

Poi diventa invece favola didascalica. Il giornalista intuisce ben presto come sono andate le cose. Troppo lineare, troppo semplicistica la risoluzione del “giallo”. Perché? Ciò che interessa, ed ha condizionato Pastorin, è la morale: il grande campione era “tornato ad essere il figlio della favela”.

Come favola avrebbe dovuto creare più contrasti, più sorprese: sembrare più realistica nel suo essere favolosa.


Darwin Pastorin. Il 9 scomparso. I corti. Edizioni E/O. Euro 6.00