"La sedia di Gauguin" di Vincent Van Gogh |
Prendiamo
una sedia. Con la sua struttura oramai
consolidata, qualcosa che da terra si alza per arrivare ad un piano su cui
sedersi e dal quale eventualmente continua una superficie d’appoggio..., con
forme e materiale diversi è pur sempre una sedia. Nessuno si sognerebbe di
farla capovolta se non per pura espressione artistica o di design estremo...,
la sua funzione è perfettamente espletata da una primitiva struttura di base
che nel tempo non è mai mutata.
In
fondo, ciò che cambia effettivamente in una sedia è l’essere umano che vi si
siede (tralasciando di considerare particolari esperimenti da circo con
elefanti e cose similari). Non tanto per la diversità personale, quanto per
l’azione del sedersi.., sempre diversa e con angolazioni e posizioni dissimili.
Certo esistono delle regole di postura, regole ergonomiche che imporrebbero
misure e posizioni ben definite in funzione della persona.., ma raramente
vengono rispettate. E del resto lo
stesso essere umano costruisce delle sedie che nulla rispettano della struttura
ottimale, creando egli stesso anomale posture che fanno ingiustamente imputare
alla sedia colpe di dannosa scomodità.
Cosa
deve sopportare una sedia!... Per non parlare di come viene trattata e di cosa
gli tocca subire: stoffe ruvide e sporche, deretani pesanti e sudati, odori
nauseabondi e suole di scarpe... Non c’è rispetto per chi da sempre si dedica
al riposo ed allo stato di comodità dei sedenti. I quali, poveretti, non hanno
neppure ancora raggiunta una stabile e consolidata struttura di base non
ostante (sembrerebbe) esistano da maggior tempo delle sedie stesse.
Una
veloce analisi di queste disquisizioni porterebbe naturalmente a pensare che la
sedia, nel suo silenzio secolare, ha raggiunto un equilibrio ed una maturità
senz’altro infinitamente più profondi di un qualunque essere umano.., e ciò la
dice lunga su questo pianeta. Dove invece si tenta spesso di eliminare la sedia
in quanto ostacolo all’attività sempre più frenetica di produzione e di
movimento fine a sé stesso. Quando l’essere umano scomparirà le sedie
resteranno ma forse avranno perso la loro funzione... Esiste dunque un rapporto
di simbolica simbiosi tra le due entità: l’uno ha bisogno della sedia per non
stancarsi della vita e l’altra ha bisogno della vita per non perdere il suo
significato strutturale...
Una meditazione da considerare...
© 2012
© 2012
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