Si potrebbe
scrivere che la foto di Alec Soth colpisce immediatamente per la bellezza di
Sidney, la bambina; per i capelli rosa
che le scendono appena mossi sulla fronte; per l’armonia dei dettagli e
dell’insieme del volto; per la mano abbandonata con il braccio su cui la
bambina riposa. Ma fosse solo questo non sarebbe altro che una delle tante foto estetiche-estetizzanti di bambine, che si possono
incontrare comunemente nella pubblicità.
Alec Soth coglie
qualcosa di più intimo e ricercato, che rende lo scatto intenso e poetico: sono
quegli occhi stanchi e insieme assorti in un sogno, di chi, inconsapevolmente,
insegue un pensiero o una storia, a noi sconosciuta e che è scolpita in quella espressione, dove la
fisionomia rimane indefinita, forse malinconica, forse sottilmente dolorosa.
Su questo ritratto lo
sfondo, scelto accuratamente è felicemente armonioso. La parete beige luminosa e la tovaglia tra vele bianche, case vive ed acque
azzurrine formano un seducente connubio tra il sogno
disegnato su cui posa il volto sognante della bambina e la luce morbida, che si apre e va oltre le mura
chiuse della stanza.
Alec Soth. Sidney, bambina sognante. Florida 2004.
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