09 agosto 2016

"La coppia, lo smartphone e il cameriere" di Davide Pugnana



"Removed" di Eric Pickersgill
Ogni sera, vedo moltissime coppie trascorrere l'intera cena in silenzio, o, meglio, immergersi in quell'altrove chiamato smartphone. Siedono, ordinano velocemente e all'unisono scompaiono lì dentro. Le loro menti fanno scena muta. Sono lì perché hanno un corpo, che, in quel momento, è solo un ingombro spaziale, un'appendice biologica. La vita non è qui e ora; è altrove. Dal linguaggio del corpo non proviene nessuno sguardo o gesto: ad esempio, nessun dialogo muto di quelli che parlano perfettamente d'amore anche senza parole. Per questa tenerezza totale e senza aggettivi devo aspettare le coppie più avanti con l'età, quelle mature o gli anziani che si tengono per mano per tutta la durata della cena, come per fare un percorso. 

Intanto, nel tavolo della giovane coppia, dentro la loro pellicola di silenzio passano i piatti, scorre il vino, finisce il dolce; il caffè è quasi freddo. L'ora e mezza della loro cena è precipitata inavvertita. Con molta tristezza penso che nessuno dei due conserverà memoria di quei colori e sapori che dovevano aprire uno spazio magico dopo una giornata di lavoro lungo la quale non si sono visti. Nel rapimento virtuale prolungano questa cecità volontaria: lui non ha visto la boccetta di acquerello rosso che si è rovesciata sulle guance di lei e lei non ha notato il polsino macchiato delle camicia di lui. Peccato. Due momenti perduti per sempre. Il 2 agosto 2016 sarà stato, per loro, un giorno qualunque, un episodio di cupio dissolvi; un momento come un altro della loro quotidianità forse già segnata da pranzi di presenza/assenza, soli nella brigata dei colleghi a loro volta reclini sullo smartphone. All'interno di questa capsula intangibile, il solo rumore umano di fondo è la mia voce che elenca le portate e fa cozzare piatti e bicchieri sporchi sul vassoio.
 
Tutto è dislocato, differito, lontano nello spazio e nel tempo dal punto in cui si trovano a respirare. È una vita vissuta sempre altrove, in un segmento parallelo in cui c'è tutto e non c'è nessuno. Non ci sarà una sola traccia di me in quelle loro vite che ho brevemente attraversato. Penso che di fronte a me, su questo tavolo, in questa cena mancata, ci sono due avatar: loro sono nella rete, su Facebook, su Whatsapp, in ogni caso non nella loro cena di coppia all'interno di uno spazio sociale. 

da Removed di Erick Pickersgill
Tutto questo lo racconta per immagini il fotografo americano Eric Pickersgill. La scelta cromatica cade a favore del bianco e nero perché il fenomeno non ha colori che possano commentarlo.
 In un suo scatto, si vede, ad esempio, una famiglia, composta da padre, madre e due figlie, seduta alla caffetteria Illium a Troy, New York. Eric Pickersgill è seduto vicino a loro e li osserva. Vede che non parlano molto. Il padre e le due figlie hanno i loro telefoni in mano. La mamma guarda fuori dalla finestra, triste e sola, anche se è in compagnia della sua famiglia. Il papà ogni tanto condivide qualche informazione che ha trovato on-line, ma nessuno commenta le sue affermazioni. In un altro, due sposi seduti sul cofano di una macchina non si guardano, ma corteggiano il primo tradimento Galeotto della loro vita di coppia: lo smartphone. E' da questa visione che prende il via il progetto fotografico "Removed": un insieme di scatti che mostrano scene di vita quotidiana senza smartphone nell'era degli smartphone.

1 commento:

DB ha detto...

Se il lettore dopo aver guadato gli scatti si sofferma a riflettere non può che spaventarsi sul futuro dei rapporti fra le persone