Ho appena finito di
leggere il "Surkafkiano" di Daniela Toschi e Bianca Maria Stefania
Fedi.
L'indecifrabile
colore degli occhi di Kafka, ricercato dalla protagonista, la psichiatra Tosca
Amadei, esprime al meglio l'essenza di un genio indiscusso della letteratura
mondiale, il quale si iscrive nella tradizione dei grandi narratori jiddish, ma
che crea un nuovo patrimonio culturale, fatto di una ossessiva consapevolezza
di una realtà surreale, indagata a fondo con un coltello la cui lama affilata è
un'impietosa ironia.
È lo stesso coltello
di Kafka che utilizzano le due autrici di questo mesto capolavoro che, dietro a
un'apparente semplicità, nasconde un linguaggio letterario modellato su quello
unico di Franz Kafka: un linguaggio dietro il quale celarsi, trasformandosi in
uno scarafaggio o in un gattagnello...
Questo ultimo
processo, con il suo messaggio universale, come universale è stata l'opera di
Kafka, è una lettura urgente, necessaria, che rientra nel solco della grande
letteratura di "denuncia civile" (Orwell, Silone, Pasolini...).
Il
"Surkafkiano" lancia uno sguardo impietoso e disincantato sulla
nostra attuale realtà-surreale, con la profondità e l'acutezza proprie alle due
autrici e con quell'ironia, tutta kafkiana, che rappresenta la più feroce e
alta forma di ribellione.
L'entusiasmante Kafka
di Daniela e Bianca è, in ultima analisi, un invito a ribellarsi al potere dei
"Tribunali senza inganno", per tentare di salvare l'ultimo barlume di
Umanità.
Daniela Toschi,
Bianca Stefania Fedi. Surkafkiano - L'Ultimo Processo. Youcanprint, 2016
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