di Gianni Quilici
Leggo un racconto
di Yehoshua e rimango sorpreso dalla sua crudeltà. Una crudeltà sottile e
ambigua, che rimane incombente e può far star male chi leggendo partecipi troppo emotivamente.
Siamo a Gerusalemme, una Gerusalemme dura, a volte molto dura, una città vuota, morta, dove la gente è tesa, ha sempre paura, come se, da un momento all’altro, dovesse succedere l’irreparabile Qui, uno studente fuori corso, che insegna tuttavia matematica a due classi, accetta di ospitare per tre giorni il figlio della donna, di cui è stato innamorato e lo è ancora, per tre giorni.
Cosa succede? Che
nel protagonista, che racconta in prima
persona, nascono due sentimenti verso il bambino tra loro contraddittori: un
affetto istintivo con tutto l’amore che irrompe, perché somiglia
straordinariamente alla madre e infatti lo stringe al cuore e lo bacia negli
occhi; ma più forte affiora e si espande il desiderio della sua morte. Così
lascia che corra su un muretto senza protezione, che si sporga dal balcone
appoggiato alla sedia, lo porta in piscina con la febbre, lo sfinisce, non lo
cura, mentre la febbre sale. In altri termini vorrebbe la sua morte, senza fare
niente, lasciandolo a se stesso. Ora questo
comportamento è l’aspetto originale e profondo del racconto: rappresenta implicitamente
un amore ossessivo e nello stesso tempo
impotente, che diventa desiderio di vendetta contro di lei e non sperando più
nell’amore di lei, desidera in un sogno di essere adottato, in sostituzione del bambino morto, come
figlio.
Questa (possibile)
tragedia Yehoshua la scolpisce
dentro l’autunno
asfissiante di venti di scirocco caldi e pesanti, una tempesta di calore che
viene dai colli e che ammorba il corpo di sudore, e la luna piena come
una pietra gialla che inonda il cielo su una Gerusalemme buia e addormentata;
e in due
personaggi, che fanno parte di un’associazione “amici della natura” e che hanno
un rapporto misticheggiante con essa fino all’autolesionismo, alla perdita di
un naturale buon senso.
Abraham B.
Yehoshua. Tre giorni e un bambino. Einaudi. Euro 9.00
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