18 giugno 2012

"La folaga" di Odino Raffaelli


di Luciano Luciani
La voglia di raccontare 
dei diversamente giovani

In ogni piccolo borgo c’è sempre un luogo deputato alle chiacchiere paesane, al cicaleccio minimo, al pettegolezzo, spesso bonario, talora un po’ meno: un rumore di fondo, non sgradevole, che accompagna l’esistenza delle comunità minori e dei suoi abitanti, ne sottolinea i passaggi importanti (i matrimoni e i rientri dopo anni di emigrazione, le dipartite e le feste patronali), ne evidenzia gli attori e ne racconta i protagonisti.

I tavolini di un bar, una panchina dei giardini pubblici, un muretto non troppo alto assurgono così al ruolo di una micro-agorà paesana: Nella prima mattina la frequentano gli studenti renitenti alla scuola; il pomeriggio tardi la occupano i loro coetanei dopo aver adempiuto ai doveri scolastici; e, se babbo, mamma e la stagione lo consentono, sempre lì si ritroveranno, ancora per qualche ora, dopo cena. In tutte le altre fasce orarie tali luoghi sono appannaggio degli esponenti più brillanti e briosi del sempre più vasto popolo dei diversamente giovani: i pensionati, gli attempati, gli anziani.

Ed è proprio a ridosso del muretto di un paesino dell’Appennino tosco-emiliano che l’Autore colloca i suoi personaggi, tutti rigorosamente coi capelli bianchi e tutti con una gran voglia di raccontare e raccontarsi, e le loro storie.

Peccato, però, che al di là delle buone intenzioni affabulatorie, i ricordi non siano più precisi, né le idee sufficientemente chiare. Così, tra incomprensioni e fraintendimenti, equivoci e brusche impennate proprie dei caratteracci di montagna, si dipana il filo di racconti buffi e teneri, lievi e, al tempo stesso, densi di vita vissuta.

Perché Odino Raffelli attinge a un vasto repertorio di memorie private ed esperienze personali, rielaborandole con la leggerezza e l’umanità che gli sono proprie e che i lettori e la critica hanno dimostrato di saper riconoscere e apprezzare a ogni suo appuntamento editoriale.


Odino Raffaelli, La folaga, Collana “cartacarbone” 15, Edizioni Daris Libri e stampe, Lucca 2012, pp. 190, E. 12,00

Odino Raffaelli nasce a Vaglie, frazione del comune di Ligonchio in provincia di Reggio Emilia nel 1931. Mentre i genitori vivono e lavorano a Genova, il piccolo trascorre tutta la prima infanzia in montagna, presso i nonni paterni. A Genova ritorna per frequentare le scuole, ma, allo scoppio della guerra, l’Appennino reggiano sembrerà ai suoi familiari il luogo più sicuro per crescere un ragazzino lontano dai bombardamenti che devastano le città. Allora, il piccolo Odino guadagnerà ancora una volta le cime dei monti e qui proseguirà la sua formazione, seguendo programmi meno convenzionali, ma, certo non meno incisivi. È questo il tema della sua prima “storia di vita Un carezza sui ricordi.
Dopo la guerra Odino torna a Genova, per concludere gli studi con il diploma di capitano di Lungo Corso. Ben presto si imbarca e percorre rapidamente una carriera che lo porterà a comandare grandi navi da carico lungo tutti i mari del globo. Una vita sui mari raccontata con divertita umanità in La valigia sull’acqua, sua seconda, personalissima, fatica narrativa.

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