di Luciano Luciani
La voglia di raccontare
dei diversamente
giovani
In
ogni piccolo borgo c’è sempre un luogo deputato alle chiacchiere paesane, al
cicaleccio minimo, al pettegolezzo, spesso bonario, talora un po’ meno: un
rumore di fondo, non sgradevole, che accompagna l’esistenza delle comunità
minori e dei suoi abitanti, ne sottolinea i passaggi importanti (i matrimoni e
i rientri dopo anni di emigrazione, le dipartite e le feste patronali), ne
evidenzia gli attori e ne racconta i protagonisti.
I
tavolini di un bar, una panchina dei giardini pubblici, un muretto non troppo
alto assurgono così al ruolo di una micro-agorà paesana: Nella prima mattina la
frequentano gli studenti renitenti alla scuola; il pomeriggio tardi la occupano
i loro coetanei dopo aver adempiuto ai doveri scolastici; e, se babbo, mamma e
la stagione lo consentono, sempre lì si ritroveranno, ancora per qualche ora,
dopo cena. In tutte le altre fasce orarie tali luoghi sono appannaggio degli
esponenti più brillanti e briosi del sempre più vasto popolo dei diversamente
giovani: i pensionati, gli attempati, gli anziani.
Ed
è proprio a ridosso del muretto di un paesino dell’Appennino tosco-emiliano che
l’Autore colloca i suoi personaggi, tutti rigorosamente coi capelli bianchi e
tutti con una gran voglia di raccontare e raccontarsi, e le loro storie.
Peccato,
però, che al di là delle buone intenzioni affabulatorie, i ricordi non siano
più precisi, né le idee sufficientemente chiare. Così, tra incomprensioni e
fraintendimenti, equivoci e brusche impennate proprie dei caratteracci di
montagna, si dipana il filo di racconti buffi e teneri, lievi e, al tempo
stesso, densi di vita vissuta.
Perché
Odino Raffelli attinge a un vasto repertorio di memorie private ed esperienze personali,
rielaborandole con la leggerezza e l’umanità che gli sono proprie e che i
lettori e la critica hanno dimostrato di saper riconoscere e apprezzare a ogni
suo appuntamento editoriale.
Odino
Raffaelli, La folaga, Collana
“cartacarbone” 15, Edizioni Daris Libri e stampe, Lucca 2012, pp. 190, E. 12,00
Odino
Raffaelli nasce a Vaglie, frazione del comune di Ligonchio in provincia di
Reggio Emilia nel 1931. Mentre i genitori vivono e lavorano a Genova, il
piccolo trascorre tutta la prima infanzia in montagna, presso i nonni paterni.
A Genova ritorna per frequentare le scuole, ma, allo scoppio della guerra,
l’Appennino reggiano sembrerà ai suoi familiari il luogo più sicuro per
crescere un ragazzino lontano dai bombardamenti che devastano le città. Allora,
il piccolo Odino guadagnerà ancora una volta le cime dei monti e qui proseguirà
la sua formazione, seguendo programmi meno convenzionali, ma, certo non meno
incisivi. È questo il tema della sua prima “storia di vita Un carezza sui ricordi.
Dopo la
guerra Odino torna a Genova, per concludere gli studi con il diploma di capitano
di Lungo Corso. Ben presto si imbarca e percorre rapidamente una carriera che
lo porterà a comandare grandi navi da carico lungo tutti i mari del globo. Una
vita sui mari raccontata con divertita umanità in La valigia sull’acqua, sua seconda, personalissima, fatica
narrativa.
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