di Liliana di Ponte
Femminile,
Maschile: due mondi incomunicabili?
L’elemento
unificante di questo libro di racconti è lo sguardo femminile
che si sofferma su uomini e donne per coglierne la varietà
degli stati d’animo, l’intrecciarsi delle relazioni, il mutare
dei comportamenti in epoche e contesti diversi. Ogni storia fa
risaltare ritagli di vita quotidiana, flash che illuminano, nella
breve durata degli avvenimenti, le zone grigie non
immediatamente visibili, in cui i sentimenti si dipanano in direzioni
impreviste, le varie visioni del mondo si confrontano e il maschile e
il femminile si scontrano, a volte molto duramente.
Vi
sono donne di età variabile, dalla ragazza all’anziana; che
vivono in epoche differenti, dagli anni Sessanta ad oggi; in ambienti
cittadini o rurali, colte nell’agire quotidiano fra figli, mariti,
lavoro, fidanzati, amanti, amici. E altrettanti uomini, che ne
costituiscono un alter ego atipico, tutto giocato sulle
contrapposizioni, sulla constatazione di quanto le sensibilità
siano distanti, forse in maniera insanabile. Ambedue, la donna e
l’uomo,.ci mostrano i tanti modi in cui si possono declinare le
parole amore, amicizia, complicità, conformismo,
solitudine, incomprensione.
Tante
donne, ma potrebbero essere una sola, colta nelle fasi della sua vita
e nei tempi storici che tutta l’attraversano, con il carico di
aspettative, affetti, progetti, realizzazioni, bilanci più o
meno positivi. Questo continuum di contenuti viene esaltato
dalla padronanza della scrittura di Marisa Cecchetti, giocata
abilmente fra registro colto e parlato, fra acume psicologico nel
caratterizzare i personaggi e leggerezza nel disegnarli. Una
scrittura che si pone come solido ma nello stesso tempo lieve filo
conduttore e costituisce un sicuro e pregevole elemento di
unitarietà e di riconoscimento.
L’universo
maschile sembra uscirne molto ammaccato nelle sue apparenti certezze,
costellato di uomini sostanzialmente perdenti anche quando appaiono
vincitori. Ma non c’è alcun spirito di rivalsa o di
pura contrapposizione, nello sguardo femminile che l’osserva; si
coglie piuttosto la presa d’atto di due mondi incomunicabili, e la
dolente consapevolezza che, alla fine, ciò che rimane è
il confronto fra due diverse solitudini.
Marisa
Cecchetti, Maschile femminile plurale, Massarosa, Giovane Holden
Edizioni, 2012, pp.145, euro13,00.
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