08 giugno 2012

"Sofia Loren em Portugal" foto di Agnès Varda



di Gianni Quilici


Una foto è uno sguardo. Una foto sono tanti sguardi.
Questo è uno scatto di Agnès Varda, regista di "Senza tetto ne' legge", Leone d'oro a Venezia nel 1995, di "Garage Demy", dell'ultimo bellissimo documentario autobiografico "Les Plages d'Agnès".

Il primo immediato sguardo è sulla ragazza, volto tondo concentrato, piedi scalza-marciapiede, ombra-muro screpolato.

Il secondo inevitabile sguardo sul manifesto, in alto, di Sofia Loren strappato e un po' staccato; e a quel punto scatta l'associazione -quasi incredibile- per affinità-opposizione con la ragazza che ricorda una Sofia Loren più giovane e di strada. Una ragazza comunque vera, viva, scolpita non pubblicitaria come  in quel tipo di foto del manifesto la Loren appare.

Il terzo più distratto sguardo è lo spazio del paese, Povoa de Varzim in Portogallo, con scorci di case, camini, torrette.
Qui la Varda poteva anche togliere, in camera oscura, questi dettagli, perché la foto restasse più concentrata sul rapporto ragazza-Loren, comunque centrale nello scatto. Ha voluto invece dare respiro, allargare lo sguardo.

E  comunque viene da chiederci: Agnés Varda che avrà fatto quel giorno?
Avrà visto il manifesto e avrà aspettato la giusta vittima (dello scatto) o è stata fortunata d'un colpo?

Agnès Varda.   Sofia Loren em Portugal. Povoa de Varzim, 1956

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