03 giugno 2012

"Il piccolo audace Frrr. Storia di un pesce fuor d'acqua" di Giuliano Parenti




di Marisa Cecchetti
       C’è un pesce che gira la coda come una chiavetta, nel lago di Balestra, e la fa mulinare come non si è visto mai, e gli altri pesci lo considerano uno “snotazzone” di cui c’è poco da fidarsi. Il fatto è che FRRR non se la sente di invecchiare nel lago, attento a sfuggire agli ami travestiti da verme, col rischio di finire fritto in padella. 
 E ’strano agli occhi degli altri e appare un elemento che disturba le abitudini consolidate, soprattutto quando fa scoprire ai pesciolini le delizie di “scapriolare come bollicine su quella deliziosa codachiavetta”. Allora i pesci vecchi lo mandano al confino nel fondo più buio del lago, una condanna pesante per FRRR, amante della libertà. Né si può adeguare alle idee di pesce Fardello, per cui a tutto si fa l’abitudine nella vita, anche alla prigionia.

Smanioso di conoscere, non può rimanere in quella melma, allora nottetempo trova il coraggio di uscire a fior d’acqua, poi con un salto incontrollato fa una spanciata sull’erba. Rischia di soffocare, e lo salvano due rane, ributtandolo in acqua.
Non si arrende il pesciolino FRRR, e impara piano piano a respirare, diventando un pesce di terra, poi, quando  vede fantastiche creature bianche che volteggiano nel cielo, con l’esercizio si trasforma lentamente in un pesce dell’aria, che raggiunge addirittura il maestro dei gabbiani, Jonathan. L’intero percorso non è privo di pericoli, ci sono i gatti e le autostrade, nel cielo ci sono i rapaci e i Boeing, i “gatti del cielo”. Ma è fonte di conoscenza e di relazioni, attraverso gli incontri con  le rane, la cicala, il topo, le formiche, il gabbiano. Sono animali parlanti, come nelle favole antiche, che ragionano o si sforzano di ragionare e di dare la loro interpretazione delle cose. Sono consapevoli che la Natura ha le sue leggi: anche se non sanno chi è la Natura, certamente sanno che è “ qualcuno che ha inventato molti contrari”.
La volontà e la curiosità sono la spinta di ogni trasformazione, del resto lui si sente “sospingere fuori di lì da non si sa chi e gli piaceva conoscere quello che c’era più in là”. La salita verso il cielo è stata un’esperienza emozionante: “Col crescere dell’altezza  diminuiva la luce, ma non provava la sensazione che qualcosa gli venisse a mancare”. Quasi un avvicinarsi al Principio di ogni cosa, che fa sentire completi e appagati. Ma ora che è arrivato fin lassù deve andare oltre, “al di là di qui”, in un luogo misterioso, seguendo il maestro dei gabbiani, o tornare ad una vita di abitudine, dopo aver sperimentato tutto il possibile forzando la sua stessa natura?
 
Una storia per bambini e adulti, quella di Parenti, che invita a non adeguarsi per principio e apatia, ma ad andare oltre nella conoscenza: sia pure a  costo di sforzi enormi, tutto può diventare possibile. Tuttavia non sottovaluta la sicurezza delle abitudini quotidiane. Una favola che ha visto le stampe dopo la scomparsa dell’autore, che  conferma la sua continua attenzione  alla formazione dei giovani e degli adulti. Autore poliedrico, ha spaziato dalla scrittura creativa, grazie ad una grande conoscenza della poesia del ’900, al teatro, al romanzo, al racconto, fino alle sperimentazioni di pittura per composizione di immagini, all’arte del legno e del riuso artistico del materiale di scarto; ideatore delle edizioni no cost del Trito & Ritrito fatte solo per gli amici, grande affabulatore e grande cuore.
 
Il linguaggio di Parenti sorprende per la freschezza delle immagini e per l’uso di una lingua ricca di neologismi, di parole composte, di parole fantastiche create giocando col suono.. Porta dentro di sé il ritmo delle conversazioni e dei viaggi del Piccolo Principe e la ricerca del Gabbiano per antonomasia.

Libro bifronte, che raccoglie anche l’interpretazione di Antonio Torquato Lo Mele, architetto e artista foggiano- Parenti è vissuto tra Firenze, Mantova, Bologna, Foggia e Lucca-. L’artista ne ha realizzato una versione dove le parole corrono tra le immagini, sopra le immagini, dentro le immagini, in un ininterrotto calligramma che sfrutta tutti i colori dell’arcobaleno, tutti le possibili combinazioni di parola e forma, dalla prima all’ultima pagina. E questo  fa la gioia della  vista e della fantasia.

Giuliano Parenti, Il piccolo audace Frrr. Storia di un pesce fuor d’acqua. Tavole illustrate di A. Torquato Lo Mele, ed la meridiana 2011



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