Un turbinio di vita, così viene da definire “La
scena”, nuovo lavoro teatrale scritto e diretto da Cristina Comencini,
rappresentato in prima nazionale al “Teatro del Giglio” di Lucca.
Un turbinio che sviscera ogni sentimento della vita di
una donna: l’amore, la paura, il dolore, l’amicizia e tutta la fragile forza
femminile di questo mondo, legata però inesorabilmente alla sfera maschile,
temi che da sempre si riscontrano nell’opera letteraria, teatrale e
cinematografica della Comencini.
Ad incarnare tutte queste sfaccettature due creature
l’una l’opposto dell’altra, l’una la complementarietà dell’altra, interpretate
da due delle più eclettiche attrici del panorama italiano: Angela Finocchiaro e Maria
Amelia Monti. Tutto prende vita da una scena che Lucia, interpretata da una
splendida caratterista quale è Angela Finocchiaro, attrice professionista, deve
recitare l’indomani e che per questo prova di fronte a Maria, amica d’infanzia
con la quale si confida e si confronta da sempre. L’interpretazione delle due
donne della medesima scena è totalmente diversa, come diverse solo le
protagoniste: una seria, legata al suo lavoro e con un passato sentimentale che
l’ha resa guardinga verso l’intero mondo maschile; l’altra fantasiosa,
spensierata, passionale come la serata che ha appena trascorso con un giovane
trentenne, interpretato dal giovane e promettente Stefano Annoni, improvvisamente si presenta in mutande, desideroso
di conoscere l’universo femminile , ma anche di farsi conoscere e di far
conoscere quindi i sentimenti e i pensieri di un uomo. Così, ben presto
dalla scena teatrale si entra poco a poco nella vita reale e nelle diverse
interpretazioni che le due donne ne danno. Visione, non più esclusivamente
femminile, bensì profonda analisi dei rapporti tra uomo e donna, tra genitori e
figli, aprendo a ben più vasti orizzonti ed eliminando, man mano che la discussione
tra i tre personaggi va avanti sempre in modo brillante e senza assumere mai
toni pesanti o grotteschi, il concetto di colpa e di chi sia effettivamente il
carnefice o la vittima nei rapporti tra i due universi.
L’opera ha un ritmo serrato, sapientemente calibrato,
è ricca di umorismo, mai banale e lo stretto legame tra vita immaginaria e
reale, che continuamente si avvicenda sul palcoscenico, crea un turbinio di
incalzanti emozioni che assorbe lo spettatore fino alla fine.
LA SCENA
di Cristina Comencini
Regia Cristina Comencini
Scene Paola Comencini
Costumi Cristiana Ricceri
Disegno luci Sergio Rossi
Con Angela Finocchiaro, Maria Amelia Monti, Stefano
Annoni
Compagnia EnfiTeatro
1 commento:
bravissime sia la Finocchiaro che la Monti e bravo
anche Stefano Annoni
Che dire di una bella commedia in cui la psiche femminile viene sviscerata con delicatezza ed in cui
mi sono ritrovata
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