di Gianni Quilici
Ci sono foto di cui si potrebbe scrivere “Ha colto l’attimo!”,
perché, appena prima o dopo, l’immagine non sarebbe stata la stessa, si sarebbe
perso “qualcosa”; appunto quell’attimo.
Qui Gordon Parks, non so se o quanto sia stato agevolato
dall’essere dentro il set di Stromboli di Roberto Rossellini, ma coglie
quell’attimo sincronico tra lo sguardo delle tre donne verso la Bergman e
l’astrazione del volto della grande attrice.
Quindi, da una parte il primo piano di Ingrid Bergman, raccolto e concentrato nel
bellissimo volto armonico in ogni suo dettaglio; e dall’altra, sullo sfondo, in
campo medio, le tre donne tutte vestite di nero, tutte col copricapo nero,
tutte con occhi incuriositi, puntati su di lei.
Di più: la foto di Gordon Parks diventa anche la testimonianza
di una differenza sociale e di un tempo della storia d’Italia, gli anni ’50,
che il film di Rossellini rappresenterà poeticamente e sociologicamente.
Gordon Parks. Ingmar Bergman a Stromboli, 1949
Gordon Parks. Ingmar Bergman a Stromboli, 1949
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