14 febbraio 2013

"Dieci proposte di lettura per ripensare il lavoro che non c’è" di Luciano Luciani



L’attività, l’impiego, il mestiere, la professione… in una parola il lavoro: un dato strategico nell’esistenza di milioni di donne e uomini perché per loro rappresenta l’unico strumento per entrare in relazione con una fonte di reddito e, quindi, ne determina sia il livello di vita, sia il progetto e l’organizzazione del futuro.
Cosa accade quando il lavoro non c’è, oppure è fragile, precario, incerto?
Quali distorsioni si determinano, sul piano personale, intimo, psichico e su quello collettivo quando l’occupazione appare inadeguata a garantire a milioni di persone, in gran parte giovani ma non solo, un sicuro rapporto con la società?
Vi proponiamo dieci libri per aiutarvi  a mettere a fuoco il problema:

Sandro Bartolini, Villaggio Mare Blu, Edizioni Il Grande Vetro, Santa Croce sull’Arno, 2003, pp.180, Euro 10,00
Non ancora trent’anni, Agostino vive tra lavori precari e un compiaciuto disordine sentimentale. Inetto ben intenzionato, individua la sua grande occasione professionale nell’apertura di un ‘villaggio vacanze’ a gestione franco/italiana, sogno di tutti i disoccupati della zona compresa tra le colline pisane e la costa tirrenica. Assunto come pizzaiolo, il nostro modesto eroe è costretto a tirare fuori il meglio di sé: non solo si  inventerà ex novo una professionalità, ma dovrà darsi anche un’etica del lavoro fatta di ordine, serietà, responsabilità.

Giorgio Falco, Pausa caffè, Sironi Editore, 2004, pp. 352, Euro 14,00
La pausa caffè: un’occasione privilegiata per osservare e raccontare nel dettaglio le vite dei lavoratori precari, a termine, a contratto, interinali… Un coro di voci dal mondo del “lavoro non lavoro”, il presente di tanti, forse il futuro di tutti.

Michela Murgia, Il mondo deve sapere, Isbn edizioni, 2006, pp. 123, Euro 10,00
Il diario tragicomico di un’impiegata nel call-center di un’azienda che vende elettrodomestici porta a porta. Un lavoraccio, reso ancora più tale dalla politica manipolatrice dell’azienda che ti fa sentire una fallita se non realizzi gli obbiettivi aziendali. Da queste pagine è tratto il fortunato film di Paolo Virzì, Tutta la vita davanti, 2008.

Antonio Incorvaia, Alessandro Rimassa, Generazione 1000 euro, Rizzoli, 2006, pp. 164, Euro 9,50
La precarietà professionale condanna a una troppo prolungata adolescenza? Questo sembrano volerci dire i protagonisti del romanzo, Claudio, Rossella, Alessio e Matteo alle soglie dei trent’anni, lavori incerti, sentimenti vaghi, vite confuse. Più sociologia che scrittura narrativa, Generazione 1000 euro si fa leggere e ci aiuta a capire meglio in quale mondo ci è stato dato di vivere. Nel 2009 questo libro è diventato un film con lo stesso titolo per la regia di Massimo Venier, con protagonisti Alessandro Tiberi, Valentina Lodovini, Carolina Crescentini

Simone Perotti, Adesso basta, lasciare il lavoro e cambiare vita. Filosofia e strategia di chi ce l’ha fatta, Chiarelettere, 2009, pp. 190, Euro 11,90
L’insicurezza professionale ed economica come opportunità per ripensare noi stessi e la nostra esistenza. Le conseguenze economiche, psicologiche, esistenziali del downshifting, ovvero cambiare passo, scalare marcia, rallentare il ritmo… Passare da un lavoro remunerativo, ma stressante a uno più gratificante per la qualità della vita.

Alessandro Rimassa, Berlino sono io, Sonzogno, 2010, pp. 191, Euro 14,00
Una volta i giovani scontenti della società si ribellavano, oggi no. Si deprimono e sviluppano la tendenza al “fancazzismo”, l’arte di passare le giornate senza concludere niente. Sempre in forma di romanzo, Rimassa sviluppa le tematiche di Generazione 1000 euro su uno scenario europeo.

Donatella Bersani, Indignate – Il tempo delle donne, Newton Compton Editori, 2011, pp. 384, Euro 6,90
Se i precari sono soggetti socialmente fragili e svantaggiati, le precarie lo sono di più. Un’inchiesta su donne, lavoro precariato: dati e testimonianze delle trasformazioni del mondo femminile in atto in Italia e in occidente.

Gabriele Gabrielli, Post-it per ripensare il lavoro, Franco Angeli, 2012, pp. 176, Euro 22,00
Promemoria sul lavoro che c’è e su quello che manca, sulle preoccupazioni che l’accompagnano e le responsabilità che richiama.

Giorgetti Fumel M., Chicchi F. (a cura di), Il tempo della precarietà. Sofferenza soggettiva e disagio della postmodernità, Mimesis editore, 2012, pp. 236, Euro 22,00
Oggi il lavoro appare ormai incapace di fornire un solido ancoraggio sociale: tempo della precarietà, quindi, il nostro, una condizione inedita che suscita preoccupazione e sofferenza. Questo libro interroga il tema attraverso le categorie della psicanalisi e della sociologia, per aiutare a riconoscerne inquietudini e disagi.

Bruno Rossi, Il lavoro felice, La Scuola Editrice, 2012, pp. 256, Euro 17,50
È possibile un lavoro che metta d’accordo traguardi aziendali e benessere dei lavoratori? Un ripensamento umanistico dell’intera questione.



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